Fase 2. Le prime Messe domenicali “con popolo”. Ecco le app per “prenotare”

Nella solennità dell’Ascensione le prime Messe festive “sicure”, con le disposizioni anti-contagio. Da Reggio Emilia alla Puglia, le idee per un accesso ordinato e ben organizzato
Un Messa con guanti e distanziamento fisico a Roma

Un Messa con guanti e distanziamento fisico a Roma – Fotogramma

Una domenica di gioia. Ma anche di rodaggio. Tornano domani, solennità dell’Ascensione, le prime Messe festive “sicure”, ossia scandite dalle disposizioni anti-contagio che da lunedì hanno permesso la ripresa delle celebrazioni con il popolo in Italia dopo oltre due mesi di stop a causa dell’emergenza coronavirus. Mascherine obbligatorie per entrare in chiesa, gel disinfettante ai portoni, divieto di ingresso per chi ha una temperatura superiore ai 37,5° C, posti limitati per garantire il distanziamento fisico, la Comunione distribuita dai sacerdoti con i guanti: sono soltanto alcune delle regole da seguire per la ripartenza delle liturgie a porte aperte. E se durante questa prima settimana di Messe “ritrovate” non si sono registrati problemi, domani diventa una sorta di banco di prova. Perché gli afflussi avranno ben altra consistenza rispetto alle celebrazioni feriali. Da Nord a Sud della Penisola le parrocchie sono già pronte. Con tutti gli accorgimenti necessari e con l’impegno di volontari che accoglieranno e vigileranno su chi si presenta in chiesa. (G.Gamb.)

In molte diocesi comunque si celebreranno ancora Messe trasmesse via radio e tv: QUI ORARI E INFORMAZIONI

Che le parrocchie abbiano una presenza, vivano anche online – attraverso un sito, una pagina facebook, gruppi comunicanti in chat ecc. – e che abbiano bisogno di servizi informatici non è certo una notizia. Però è sempre degno di nota quando questi servizi nascono dalla creatività e, come vorrebbe la parola stessa, dallo spirito di servizio di fedeli laici, soli o “in combutta” con preti e religiosi.Soprattutto poi quando si presentano esigenze inedite, come in questi mesi di crisi virale, che richiedono abilità e un impegno maggiori rispetto a quelli che servono per aprire un profilo Instagram. Pensiamo in particolare ai siti nati in queste ultime settimane per gestire le presenze a Messa, dopo i vincoli decisi nel protocollo d’intesa fra Cei e Governo. Che un sito potesse essere un aiuto in questo frangente così complicato e su questo punto specifico lo avevano pensato in diversi, però qualcuno è passato anche all’opera e con una rapidità anch’essa degna di nota.

Già piuttosto noto iovadoamessa.it, sito dove si può anticipare la propria presenza alle celebrazioni liturgiche nelle chiese della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla. Insomma dove ci si può prenotare per andare a Messa, anche se il verbo suscita qualche comprensibile mal di pancia. Quasi in contemporanea e con un nome del tutto simile – i protagonisti spiegano che si tratta di una pura casualità – è partito il sito vadoamessa.it. È nato dall’estro di due fidanzati – Matteo Manzinello, ingegnere informatico, e Ilaria Beretta, giornalista – e dal confronto con un sacerdote amico, don Giacomo Rossi, della comunità pastorale di Lissone, in Brianza. Come funziona il tutto? I sacerdoti responsabili di comunità nell’arcidiocesi di Milano registrano la propria parrocchia compilando un apposito modulo, in cui viene indicata anche la capienza massima della chiesa secondo le norme stabilite dal protocollo Cei-governo. Possono decidere loro il numero di posti che vogliono riservare alla prenotazione online. I parrocchiani vanno poi su vadoamessa.it, cliccano il link della chiesa, scelgono data e ora della celebrazione e segnano il loro posto in totale anonimato. Il sistema rilascia un codice di conferma da consegnare all’ingresso della chiesa, dove i volontari addetti agli accessi li possono confrontare con la lista stampata dal sistema. A chi prenota vengono inoltre ricordate le regole da rispettare come distanziamento, uso di mascherina ecc.

Un’iniziativa simile ma che nasce in Puglia è anche quella diveniamoinchiesa.it, sito che sarà online da oggi pomeriggio. A realizzarlo sono stati sempre due amici, Nicola Quatela, tecnico informatico di Bisceglie, diocesi di Trani, e Daniele Chierico, fisico e metereologo di Altamura. Anche qui è possibile per un sacerdote registrare la parrocchia, e per i fedeli scegliere chiese e Messe, segnare la propria presenza e aiutare in questo modo la distribuzione omogenea dei partecipanti alle celebrazioni. I dati delle prenotazioni saranno visibili solo al parroco, che sarà aggiornato in tempo reale. Lo strumento è offerto virtualmente a tutti, non è stato pensato solo per la Puglia o diocesi specifiche, tant’è che sono arrivate richieste anche dalla Spagna. Certamente la speranza di tutti è che questi mezzi straordinari servano solo per un periodo limitato. E si possa tornare presto alla normalità. Libera Messa in libera Chiesa. (AVVENIRE)