FAMIGLIA Nessun oscuramento

Difendere la famiglia “da qualunque ostacolo, attentato ed oscuramento”. Lo ha detto l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, nell’omelia che ha pronunciato ieri pomeriggio nella cattedrale di San Lorenzo in occasione della Messa per l’iniziativa “50 anni insieme” organizzata dal Comune di Genova per le 2.033 coppie che quest’anno festeggiano 50 anni di matrimonio.

Risorsa enorme. Il cardinale ha parlato di “forza della famiglia” come di “una risorsa enorme che non deve essere mai assolutamente intaccata, da niente e da nessuno”, una forza che “non deve essere oscurata e diminuita o comparata con niente e nessuno”. L’appello del cardinale è arrivato nel giorno in cui il Comune di Genova ha annunciato che è pronto il regolamento per riconoscere le unioni civili per le coppie eterosessuali che non vogliono sposarsi e che lo stesso verrà approvato all’inizio del prossimo anno. Il cardinale ha quindi ribadito la necessità che la società e le istituzioni difendano e promuovano la famiglia tradizionale. “La società, il Paese, il mondo occidentale in modo particolare – ha detto ancora il cardinale rivolgendosi agli sposi presenti – dovrebbe onorarvi in pubblico e in privato e sostenervi in ogni forma e in ogni modo, perché siamo tutti riconoscenti a voi, alla famiglia, così come la vediamo qui rappresentata, non altrimenti, essere riconoscenti e grati a voi perché siete il ceppo, il germoglio di ogni buon futuro”. “La Chiesa – ha proseguito – vi onora da sempre e promuove e difende la famiglia da qualunque ostacolo, attentato, oscuramento”. La famiglia è un valore in quanto tale e uno strumento di lotta alla crisi ed alla povertà. “In Italia – ha proseguito il porporato – checché se ne dica, e nonostante difficoltà evidenti, la famiglia tiene e la crisi attuale, la congiuntura economica che stringe tutti quanti, seppure in modi diversi, ha dimostrato ancora una volta che la società italiana va avanti grazie alla famiglia”.

La bellezza dei vincoli. Nell’omelia il porporato ha parlato anche dell’importanza dei vincoli, dei legami. “Vorrei sottolineare la bellezza dei vincoli – ha detto il card. Bagnasco – perché la nostra cultura aborrisce, anzi ha paura di vincolarsi e sente in qualunque forma di vincolo familiare, amicale, lavorativo, sociale, ecclesiale. Qualunque forma di vincolo – ha affermato – lo avverte come la negazione alla propria libertà, come un attentato al proprio io. Non è forse questa la cultura che respiriamo?” ha domandato. Per il cardinale, invece, “attraverso i vincoli che ciascuno di noi ha liberamente assunto facciamo esperienza che siamo più liberi”. Infatti, “è attraverso i vincoli di fedeltà che noi raggiungiamo noi stessi”. “Il vincolo – ha detto ancora il cardinale – è una ricchezza, non è una negazione, è un’affermazione di noi, non è un depauperamento, ma un arricchimento”. Il cardinale ha quindi parlato dell’importanza di “rimanere vincolati, cioè legati alla persona, al dovere, alla propria vocazione, ai propri figli, ai propri genitori, come espressione di una scelta d’amore, come la verità della vita, come il tessuto solido su cui l’uomo può costruire sé stesso e una società può fondarsi per non sgretolare sulla sabbia, come c’è il rischio oggi”. “Dobbiamo dire al mondo – ha concluso – trasmettere, testimoniare, dire con la parola semplice, rispettosa ma affettuosa e convinta che nei vincoli fedeli, nel cuore della coppia, della famiglia, della società, della comunità civile vi è la via della felicità vera”.

sir

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