Emilia Romagna zona gialla. “Da Modena per un caffè”. Voglia di libertà

In tanti hanno approfittato della riapertura

Il Resto del Carlino

Reggio Emilia, 7 dicembre 2020 – Tanta voglia di normalità e di riappropriarsi quei piccoli gesti quotidiani che, mai come in questi mesi, hanno assunto il sapore della libertà. È questo ciò che si respirava ieri tra le vie del centro, nella prima giornata del ritorno in zona gialla: bar e ristoranti aperti, con la possibilità di consumare al tavolino (con un massimo di quattro persone per tavolo), fino alle 18.

“Siamo venuti da Modena nonostante la pioggia per fare un giro a Reggio, vedere le luminarie e i negozi – raccontano i coniugi Massimo Campioli e Maria Cristina Canarini, mentre sorseggiano il loro primo caffè in tazzina al bar Farini –. Da metà novembre praticamente eravamo sempre a casa, ma non si può restare confinati in città. Avevamo voglia di normalità e oggi ne abbiamo approfittato”.
Dietro il bancone il barista Davide Pecchini, 24 anni, commenta: Abbiamo iniziato bene oggi, anche considerato il maltempo e la giornata di domenica, sono venute molte persone. C’è tanta voglia di libertà. Ce lo dicono i clienti e si capisce anche dai loro volti”.

Fuori, quasi tutti i tavolini del locale sono occupati, per lo più da giovanissimi.
“Io abito ad Albinea e ho sofferto molto il fatto non potermi muovere in altri comuni in queste settimane – racconta la ventenne Caterina –. Così, appena possibile, ne ho approfittato per vedere un amico. Stando comunque sempre attenti a rispettare le regole, perché il problema esiste ancora e non va sottovalutato”. Dello stesso avviso Matteo, 18 anni: “Io abito a Reggio, ma nelle scorse settimane sono stato rigoroso: uscivo di casa solo per fare qualche passeggiata e non ho mai visto più di tre o quattro amici”.
Il centro storico, con le luminarie accese e tanti negozi aperti, ieri dava segnali di vita.

Fin troppa a tratti, dato che davanti ad alcuni locali della zona della movida molti giovani sembravano aver interpretato in maniera più ’ampia’ le nuove aperture: niente mascherine, tutti assieme a brindare, come se nulla fosse, in attesa che calasse il buio e arrivassero le 18, per tornare a casa. Una baldoria soltanto anticipata, in sostanza.