Ecumenismo / sussidio per l’Ottavario di preghiera Unità Cristiani. «Ci trattarono con gentilezza»


Affidata alle Chiese di Malta la redazione del sussidio per l’Ottavario di preghiera. «Ci trattarono con gentilezza»
L’Osservatore Romano

«Ci trattarono con gentilezza» (Atti degli Apostoli, 28,2) è il tema scelto per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che, nei paesi dell’emisfero boreale, si celebra dal 18 al 25 gennaio. Quest’anno il sussidio è stato preparato dalle Chiese di Malta e Gozo (Christians Together in Malta). La Conferenza episcopale maltese ha assegnato a monsignor Hector Scerri la formazione di un gruppo ecumenico locale che redigesse il testo.
La narrazione, seguendo il racconto biblico, inizia con Paolo condotto prigioniero a Roma. È in catene, ma anche attraverso di lui, in un viaggio che si rivelerà pericoloso, la missione di Dio continua. «L’episodio ripropone il dramma dell’umanità di fronte alla terrificante potenza degli elementi della natura». I 276 passeggeri della barca «sono alla mercé del mare violento e della poderosa tempesta che infuria intorno a loro. Sono forze — si legge nel testo — che li spingono verso approdi sconosciuti, e si sentono persi e senza speranza. Imbarcati sulla stessa nave, arrivano alla stessa destinazione, dove l’ospitalità degli isolani rivela l’unità del genere umano. Le 276 persone vengono abbracciate dall’amore e dalla provvidenza di Dio, resi concreti da queste persone che li trattano “con gentilezza”. Infreddoliti e bagnati, possono ora scaldarsi e asciugarsi attorno al fuoco, ricevere ristoro, ed essere tenuti al riparo finché non possano riprendere il viaggio con sicurezza».
Gli estensori del sussidio sottolineano come oggi molte persone affrontino gli stessi pericoli nello stesso mare, «per scampare a disastri naturali, guerre e povertà. Anche le loro vite sono in balìa di forze immense e altamente indifferenti, non solo naturali, ma anche politiche, economiche e umane. L’indifferenza umana — si legge nel sussidio — assume varie forme: l’indifferenza di coloro che vendono a persone disperate posti in imbarcazioni non sicure per la navigazione; l’indifferenza di persone che decidono di non inviare gommoni di salvataggio; l’indifferenza di coloro che respingono i barconi di migranti. Questo racconto ci interpella come cristiani che insieme affrontano la crisi relativa alle migrazioni: siamo collusi con le forze indifferenti oppure accogliamo con umanità, divenendo così testimoni dell’amorevole provvidenza di Dio verso ogni persona?». I redattori del sussidio ricordano che «l’ospitalità è una virtù altamente necessaria nella ricerca dell’unità tra cristiani. È una condotta che ci spinge a una maggiore generosità verso coloro che sono nel bisogno. Le persone che mostrarono gentilezza verso Paolo e i suoi compagni non conoscevano ancora Cristo, eppure è per la loro “inusuale gentilezza” che un gruppo di persone divise viene radunato in unità. La nostra stessa unità di cristiani sarà svelata non soltanto attraverso l’ospitalità degli uni verso gli altri, pur importante, ma anche mediante l’incontro amorevole con coloro che non condividono la nostra lingua, la nostra cultura e la nostra fede».
L’Osservatore Romano, 17-18 gennaio 2020