Nel corso dell’Angelus papa Francesco ha ricordato come la venuta dei magi dall’Oriente a Betlemme per rendere omaggio al re dei giudei è “un episodio che il papa Benedetto ha commentato magnificamente nel suo libro sull’infanzia di Gesù”. Quella – ha detto – fu appunto la prima manifestazione di Cristo alle genti, “perciò l’Epifania mette in risalto l’apertura universale della salvezza portata da Gesù”. “Gesù – ha sottolineato il Papa – è venuto per tutti i popoli, per tutti noi”. Il Papa ha insistito sul “duplice movimento” di questa festa, da Dio verso gli uomini e dagli uomini verso Dio, con le “religioni, la ricerca della verità, il cammino dei popoli verso la pace, la giustizia, la libertà”. Nel movimento, comunque, ha sottolineato il Pontefice, “l’iniziativa è di Dio. L’amore di Dio viene prima del nostro”. “La Chiesa – ha osservato – sta tutta dentro questo movimento”. Ha concluso pregando perché la Chiesa abbia sempre “la gioia di evangelizzare”. “Il profeta Isaia – ha spiegato il Papa in un inserto a braccio – diceva Dio è come il fior di mandorlo, perché in quella terra il mandorlo è il primo che fiorisce, e Dio sempre precede, prima fiorisce, lui dà il primo passo”.
Dopo l’Angelus, recitato dalla finestra dello studio su piazza San Pietro, il Papa ha rivolto “cordiali auguri ai fratelli e sorelle delle Chiese orientali che – ha ricordato – domani celebreranno il Santo Natale. La pace che Dio – ha aggiunto – ha donato all’umanità con la nascita di Gesù, Verbo incarnato, rafforzi in tutti la fede, la speranza e la carità, e dia conforto alle comunità cristiane che sono nella prova”. Ancora saluti dal Papa ai bimbi assistiti dalle opere missionarie, a vari gruppi parrocchiali presenti in piazza e ai partecipanti al corteo storico-folcloristico via la Befana, quest’anno animato dalla città di Leonessa e da altre località della provincia di Rieti. “Buon pranzo e arrivederci”, ha concluso il Papa dopo aver augurato “una buona festa dell’Epifania”.
Dio è vicino anche a chi è lontano dalla Chiesa
Dio è vicino anche a chi è lontano dalla Chiesa, non fa proselitismo ma aspetta tutti, con grande rispetto. Papa Francesco aggiunge a braccio, nel corso dell’Angelus di stamattina in piazza San Pietro, un appello a tutti coloro che sono lontani dalla fede. “Mi piacerebbe dire a quelli che si sentono lontani dalla Chiesa, – ha detto Papa Francesco a braccio durante l’Angelus, – vi rispetto, e a quelli timorosi, indifferenti: il Signore chiama anche te, e lo fa con grande rispetto, il Signore ti aspetta ti cerca, il Signore non fa proselitismo, ti aspetta, ti cerca, anche se in questo momento sei lontano”.
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