Sono 3.160.915 le schede dei beni culturali ecclesiastici realizzate fino ad oggi dalle diocesi per l’inventario informatizzato dei beni mobili di valore storico-artistico. Delle 25.560 parrocchie italiane, 17.192 sono state oggetto di questa opera di catalogazione. Sono invece 107 gli archivi diocesani e 53 quelli ecclesiastici che aderiscono al progetto inventariazione degli archivi. Cinquantacinque biblioteche diocesane ed ecclesiastiche fanno già parte del Polo attivo nel Servizio bibliotecario nazionale dallo scorso mese di marzo e altrettante sono in attesa di entrarvi. Grazie ai fondi dell’otto per mille, poi, dal 1996 ad oggi sono 3.736 i restauri di edifici di culto completati e 610 i cantieri ancora aperti; 780 i restauri di organi a canne e 6.658 impianti di sicurezza realizzati. Un lavoro imponente che sarà disponibile on line anche per il grande pubblico. «Si va verso la creazione di un portale dei beni culturali che permetta una fruizione allargata con un’attenzione alle finalità pastorali» ha annunciato Giovanni Silvestri, responsabile del Servizio informatico della Cei, che insieme a don Gianmatteo Caputo dell’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici ha illustrato le potenzialità di questa nuova risorsa del web. Uno strumento che punterà alla facilità di consultazione, ma non perderà di vista la questione dei diritti, in linea con il quadro giuridico che regola la gestione delle banche dati presentato da monsignor Adolfo Zambon, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi giuridici della Cei. (S.Car.) – avvenire