ALESSANDRA TURRISI – avvenire
Promuovere e difendere la famiglia in Sicilia diventa un interesse trasversale a tutti gli schieramenti politici. Lo dimostra la costituzione del primo intergruppo su famiglia e sussidiarietà, presentato ieri all’Assemblea regionale siciliana e costituito da Mpa, Pdl-Sicilia, Pd, Pdl e Udc. Si tratta di un’iniziativa fortemente voluta dal Forum delle associazioni familiari della Sicilia e segna l’inizio di un nuovo percorso di questo cartello di associazioni, «nella qualità di rappresentante della voce e della soggettività delle famiglie nella società siciliana, nei media, nella cultura », afferma il presidente regionale Giovanni Mangano. I deputati promotori dell’intergruppo sono persone da sempre impegnate nelle varie province siciliane nel mondo dell’associazionismo, a partire da Fortunato Romano, esponente del Mpa, il partito del governatore Raffaele Lombardo, proveniente dal Movimento cristiano lavoratori proprio come Mangano. Poi ci sono Giovanni Barbagallo del Pd, Nino Bosco del Pdl, Livio Marrocco del Gruppo Sicilia e Rudi Maira dell’Udc. L’obiettivo immediato è quello di aprire un confronto permanente sui temi della famiglia e della sussidiarietà, promuovere l’iniziativa privata dei cittadini in forme di autorganizzazione per sperimentare un rapporto più evoluto fra programmazione statale e soggetti privati, fra le politiche regionali e le istanze espresse dalle realtà locali attraverso la valorizzazione della libera iniziativa e del contributo delle associazioni.
I primi atti concreti riguarderanno la legge 10 del 2003 sulla famiglia, una buona norma a giudizio di tutti, ma che non viene più finanzia- ta da anni e addirittura possiede articoli mai applicati per mancanza di decreti attuativi. «Occorre ripartire dalla legge 10 – spiega Romano – migliorando gli strumenti normativi e concentrando l’attenzione sul tema della famiglia, cuore della società». La proposta del Forum è che si affrontino tre punti essenziali già nella finanziaria regionale, che nei prossimi giorni sarà discussa in Assemblea: la completa attuazione della legge 10; l’attivazione di iniziative di microcredito, come già previsto nella finanziaria 2009; le detrazioni Irpef a favore delle famiglie, stimate in cento euro a figlio.
Maira presenta la proposta che l’Udc ha avanzato attraverso un ddl «che prevede l’abbattimento di 5 punti dell’Irpef per i nuclei con oltre tre figli o con disabili a carico. Riteniamo necessario innovare anche la vecchia legge 22/86 introducendo il quoziente familiare ». Di un altro ddl sull’integrazione dei servizi sociosanitari parla Barbagallo del Pd, sottolineando che «è stato sottoscritto da tutti i componendi della commissione Sanità». E l’intergruppo incassa subito il sostegno dell’assessore regionale alla Famiglia, Lino Leanza, e di quello al Bilancio, Michele Cimino. «La legge sulla famiglia si pratica, non si predica. Ecco perché abbiamo avviato un confronto con tutti i soggetti coinvolti per ascoltare la voce di quanti operano in questo settore Lo verificheremo anche in aula. Ogni articolo deve essere finanziato. Ma stiamo portando avanti anche altri programmi per i servizi sociali, con sei disegni di legge». «L’iniziativa – aggiunge Cimino si inserisce nel contesto del dibattito attuale tra le forze politiche, sindacali, delle organizzazioni sociali, proprio per agevolare convergenze programmatiche e culturali nel confronto su temi di interesse comune».
Soddisfatto il presidente regionale Mangano: «Il Forum fa politica nel senso più serio del termine, prima e al di là di ogni schieramento partitico o ideologico; il campo di azione è il dibattito culturale e politico al fine di influenzare le scelte di sistema. È un modo speciale di fare rappresentanza o lobbying».
Promuovere e difendere la famiglia in Sicilia diventa un interesse trasversale a tutti gli schieramenti politici. Lo dimostra la costituzione del primo intergruppo su famiglia e sussidiarietà, presentato ieri all’Assemblea regionale siciliana e costituito da Mpa, Pdl-Sicilia, Pd, Pdl e Udc. Si tratta di un’iniziativa fortemente voluta dal Forum delle associazioni familiari della Sicilia e segna l’inizio di un nuovo percorso di questo cartello di associazioni, «nella qualità di rappresentante della voce e della soggettività delle famiglie nella società siciliana, nei media, nella cultura », afferma il presidente regionale Giovanni Mangano. I deputati promotori dell’intergruppo sono persone da sempre impegnate nelle varie province siciliane nel mondo dell’associazionismo, a partire da Fortunato Romano, esponente del Mpa, il partito del governatore Raffaele Lombardo, proveniente dal Movimento cristiano lavoratori proprio come Mangano. Poi ci sono Giovanni Barbagallo del Pd, Nino Bosco del Pdl, Livio Marrocco del Gruppo Sicilia e Rudi Maira dell’Udc. L’obiettivo immediato è quello di aprire un confronto permanente sui temi della famiglia e della sussidiarietà, promuovere l’iniziativa privata dei cittadini in forme di autorganizzazione per sperimentare un rapporto più evoluto fra programmazione statale e soggetti privati, fra le politiche regionali e le istanze espresse dalle realtà locali attraverso la valorizzazione della libera iniziativa e del contributo delle associazioni.
I primi atti concreti riguarderanno la legge 10 del 2003 sulla famiglia, una buona norma a giudizio di tutti, ma che non viene più finanzia- ta da anni e addirittura possiede articoli mai applicati per mancanza di decreti attuativi. «Occorre ripartire dalla legge 10 – spiega Romano – migliorando gli strumenti normativi e concentrando l’attenzione sul tema della famiglia, cuore della società». La proposta del Forum è che si affrontino tre punti essenziali già nella finanziaria regionale, che nei prossimi giorni sarà discussa in Assemblea: la completa attuazione della legge 10; l’attivazione di iniziative di microcredito, come già previsto nella finanziaria 2009; le detrazioni Irpef a favore delle famiglie, stimate in cento euro a figlio.
Maira presenta la proposta che l’Udc ha avanzato attraverso un ddl «che prevede l’abbattimento di 5 punti dell’Irpef per i nuclei con oltre tre figli o con disabili a carico. Riteniamo necessario innovare anche la vecchia legge 22/86 introducendo il quoziente familiare ». Di un altro ddl sull’integrazione dei servizi sociosanitari parla Barbagallo del Pd, sottolineando che «è stato sottoscritto da tutti i componendi della commissione Sanità». E l’intergruppo incassa subito il sostegno dell’assessore regionale alla Famiglia, Lino Leanza, e di quello al Bilancio, Michele Cimino. «La legge sulla famiglia si pratica, non si predica. Ecco perché abbiamo avviato un confronto con tutti i soggetti coinvolti per ascoltare la voce di quanti operano in questo settore Lo verificheremo anche in aula. Ogni articolo deve essere finanziato. Ma stiamo portando avanti anche altri programmi per i servizi sociali, con sei disegni di legge». «L’iniziativa – aggiunge Cimino si inserisce nel contesto del dibattito attuale tra le forze politiche, sindacali, delle organizzazioni sociali, proprio per agevolare convergenze programmatiche e culturali nel confronto su temi di interesse comune».
Soddisfatto il presidente regionale Mangano: «Il Forum fa politica nel senso più serio del termine, prima e al di là di ogni schieramento partitico o ideologico; il campo di azione è il dibattito culturale e politico al fine di influenzare le scelte di sistema. È un modo speciale di fare rappresentanza o lobbying».