Covid: esperto, 2.500 casi primo effetto apertura scuole

Gli oltre 2.500 casi di Covid-19 registrati oggi in Italia potrebbero essere una prima conseguenza della riapertura delle scuole, avvenuta ormai due settimane fa: lo rileva il fisico Giorgio Sestili, fondatore e fra i curatori della pagina Facebook “Coronavirus: Dati e analisi scientifiche”. Tuttavia, rileva l’esperto, “il rapporto fra il numero dei casi e quello dei tamponi eseguiti resta ancora molto basso”

“Probabilmente stiamo vedendo i primi effetti della riapertura delle scuole, con tutto quello che ne consegue, ossia maggiore utilizzo dei mezzi pubblici e aumenti dei contagi intrafamiliari, come è stato rilevato anche nelle analisi dell’Istituto Superiore di Sanità”, ha detto Sestili all’ANSA. “Potremo verificare nei prossimi giorni se le cose stanno così. In ogni caso non dobbiamo stupirci se questo dato continuerà ad aumentare”, ha rilevato.

“2.548 casi sono tanti: è un numero che ha sfondato la soglia psicologica di 2.000 casi in un giorno. Pensiamo soltanto che non avevamo più di 2.000 casi dal 29 aprile. Di positivo, ha proseguito l’esperto, c’è comunque il fatto che il rapporto fra il numero dei casi diagnosticati e quello dei tamponi eseguiti è ancora basso: “il valore di 2,1 relativo ai dati di oggi, per esempio, è inferiore a quello di 2,9 riscontrato il 28 settembre scorso. Allora si erano registrati solo 1.494, ma erano stati fatti anche 51.000 tamponi, ossia meno delle metà di quelli eseguiti oggi”. Il dato degli oltre 2.500 casi, secondo Sestili, è quindi “da leggere alla luce del record assoluto di oltre 118.000 tamponi eseguiti”.

L’Italia resta al momento lontana dai valori segnalati in altri Paesi europei: basti pensare che solo in Spagna il rapporto fra casi e tamponi è del 12%: “in Italia un rapporto così grande si riscontrava fra marzo e aprile” (ANSA).