Coraggio e ottimismo risposte alla secolarizzazione

C’è una lunga tradizione missionaria e spirituale da rispettare per la Chiesa che è in Francia, definita da Giovanni Paolo II – durante la messa celebrata a Bourget il 30 giugno 1980 – “educatrice dei popoli”. Ed è stato proprio facendo riferimento alla solidità delle sue radici cristiane che Benedetto XVI ha rinnovato ai vescovi francesi, ricevuti in udienza questa mattina, venerdì 21 settembre in visita ad limina, l’invito a rispondere con l’ottimismo e il coraggio alle sfide poste da una società sempre più secolarizzata. Oggi è più che mai necessario, ha aggiunto il Papa, proporre con audacia e inventiva la novità permanente del Vangelo. Il Pontefice ha poi esaminato con i presuli francesi – il primo gruppo di vescovi transalpini che compiono la visita canonica – alcune linee operative. La prima raccomandazione di Benedetto XVI ha riguardato i sacerdoti soprattutto, ha specificato, quelli di nomina più recente. Essi hanno bisogno di un sostegno costante, nha detto il Papa, perché siano grado di esprimere tutto il valore della vita spirituale ed intellettuale a beneficio della santificazione del popolo di Dio. nella stessa misura devono essere seguiti i gruppi parrocchiali, chiamati a rinverdire il valore della celebrazione domenicale. Quella parrocchiale, ha specificato il Papa, non è una pastorale che si possa limitare a questioni organizzative, per quanto importanti esse possano essere, perché così si corre il rischio di una “burocratizzazione della pastorale” e si perde vi vista l’obiettivo di portare i fedeli all’incontro con Dio. In quest’attività è fondamentale, riafferma il Papa, il lavoro dei laici. Essi vanno seguiti affinchè, nel rispetto delle rispettive competenze, si trasformino, in modelli di santità laicale al servizio del bene comune. Il pensiero di Benedetto XVI è andato poi alla famiglia. Matrimonio e famiglia, ha detto, “devono essere promossi e garantiti da tutti gli equivoci possibili quanto alla loro verità”. Infine i giovani le cui attese, ha detto, richiedono una catechesi appropriata che li “aiuti a trovare il loro posto nella comunità dei credenti”. Tutti propositi che il Papa ha affidato alla Vergine e alle compatrone Giovanna d’Arco e Teresa di Lisieux.

(©L’Osservatore Romano 22 settembre 2012)