«Cooperazione da ripensare»

ROMA. La cooperazione internazionale sta morendo.

Bisogna ripensarla radicalmente a partire da nuove relazioni tra Nord e Sud del mondo, unendo chi è impegnato per la tutela dei diritti in Italia e chi opera nei paesi impoveriti. Questo il messaggio che arriva dal Seminario internazionale ‘Requiem per la cooperazione?’ organizzato da Cipsi, Cnca ed Enti Locali per la Pace, in occasione dei 25 anni del Cipsi e della Marcia per la Pace Perugia-Assisi 2010. All’evento hanno partecipato 30 relatori provenienti dai quattro continenti e 150 persone. Molteplici le proposte emerse dagli interventi e dal dibattito.Da dove ripartire? I promotori del seminario si riconoscono in una cooperazione che non è costituita da aiuti, assistenza, progetti, infrastrutture, e neanche dalla risposta a emergenze o calamità, ma che invece è, prima di tutto, mettersi in relazione con le persone e le comunità del Sud del mondo, rispettando le differenze che esistono tra gli attori in campo. La cooperazione, in sintesi, deve guardare non ai bisogni, ma ai diritti, attraverso l’auto-organizzazione della società civile dei paesi ricchi e dei paesi più poveri.