Confessione, perdono che cambia la vita

«Io ti assolvo dai tuoi peccati…». L’hanno ripetuto centinaia di volte i sacerdoti che nei giorni precedenti o successivi al Natale si sono chiusi in confessionale. Perché i tempi forti dell’anno liturgico sono l’occasione per riprendere a guardare in noi stessi e chiedere perdono. È il ritorno al sacramento della Riconciliazione che avviene in modo significativo a ridosso del Natale o della Pasqua, quasi che ciascuno avverta ancora una volta di sentirsi «figliol prodigo» alla ricerca della misericordia del Padre. «Dobbiamo scuoterci di dosso l’illusione di essere innocenti – ha ammonito Benedetto XVI lo scorso 21 dicembre nell’udienza alla Curia romana in occasione degli auguri natalizi –. Dobbiamo apprendere la capacità di fare penitenza, di lasciarci trasformare, di andare incontro all’altro». Di fatto, ha detto il Papa, «in questo nostro mondo» occorre «riscoprire il sacramento della penitenza e della riconciliazione». Un cammino di conversione di cui oggi si percepisce la necessità? Ne abbiamo parlato con il liturgista don Luigi Girardi e il pastoralista don Marco Mani. (G.Gamb. – avvenire)