Conclave: l’atto di accettazione, solo cosi’ l’eletto e’ Papa

Al pari dell’elezione, anche l’accettazione della stessa e’ condizione necessaria perche’ si abbia un nuovo Papa. Per questo la “Universi Dominici gregis”, cioe’ la Costituzione Apostolica che regola Sede Vacante e Conclave, chiede a “colui che sara’ eletto di non sottrarsi all’ufficio, cui e’ chiamato, per il timore del suo peso, ma di sottomettersi umilmente al disegno della volonta’ divina. Dio infatti, nell’imporgli l’onere, lo sostiene con la sua mano, affinche’ egli non sia impari a portarlo; nel conferirgli il gravoso incarico, gli da’ anche l’aiuto per compierlo e, nel donargli la dignita’, gli concede la forza affinche’ non venga meno sotto il peso dell’ufficio”. Una volta avvenuta canonicamente l’elezione, “l’ultimo dei Cardinali Diaconi chiama nell’aula dell’elezione il Segretario del Collegio dei Cardinali e il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie; quindi, il Cardinale Decano, o il primo dei Cardinali per Ordine e anzianita’ (in questo Conclave il cardinale Giovanni Battista Re) a nome di tutto il Collegio degli elettori chiede il consenso dell’eletto con le seguenti parole: Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice? E appena ricevuto il consenso, gli chiede: Come vuoi essere chiamato? Allora il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, con funzione di notaio e avendo per testimoni due Cerimonieri che saranno chiamati in quel momento, redige un documento circa l’accettazione del nuovo Pontefice e il nome da lui assunto”. Dopo l’accettazione, “l’eletto che abbia gia’ ricevuto l’ordinazione episcopale e’ immediatamente Vescovo della Chiesa Romana, vero Papa e Capo del Collegio Episcopale, e acquista “di fatto la piena e suprema potesta’ sulla Chiesa universale, e puo’ esercitarla”. Eseguite poi le altre formalita’, previste dall'”Ordo rituum conclavis”, i Cardinali elettori “si accostano per prestare atto di ossequio e di obbedienza al neo eletto Sommo Pontefice”. E “successivamente rendono grazie a Dio”, e quindi “il primo dei Cardinali Diaconi annuncia al popolo in attesa l’avvenuta elezione e il nome del nuovo Pontefice, il quale, subito dopo, imparte l’Apostolica Benedizione Urbi et Orbi dalla Loggia della Basilica Vaticana”.
“Se l’eletto e’ privo del carattere episcopale, soltanto dopo che sara’ stato solennemente ordinato Vescovo gli viene prestato l’omaggio e viene dato l’annuncio”. Il documento stabilisce, inoltre, che “il Conclave avra’ fine subito dopo che il nuovo Sommo Pontefice eletto abbia dato l’assenso alla sua elezione, a meno che egli disponga diversamente”. Da quel momento “potranno accedere al nuovo Pontefice il Sostituto della Segreteria di Stato, il Segretario per i Rapporti con gli Stati, il Prefetto della Casa Pontificia e chiunque altro debba trattare con il Pontefice eletto di cose che al momento sono necessarie. Il Pontefice, dopo la solenne cerimonia di inaugurazione del pontificato ed entro un tempo conveniente, prendera’ possesso della Patriarcale Arcibasilica Lateranense, secondo il rito prescritto”.

congrezione-generale-per-il--Conclave

agi