CONCLAVE AL VIA ​Pronunciato l’Extra Omnes Chiuse le porte della Sistina

«Un’atmosfera molto particolare e intensa all’interno della Sistina», grazie anche allo splendore della Cappella con gli affreschi michelangioleschi, con i cardinali «estremamente consapevoli dell’importanza e del compito a cui sono chiamati». Lo ha riferito padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, di ritorno dalla Cappella Sistina dove c’era anche lui fino a quando non è stato pronunciato l'”Extra omnes”. E sulla possibilità che già oggi ci sia un primo voto, padre Lombardi ha aggiunto che «non è sicuro che oggi votino. Lo sapremo solo se ci sarà la fumata….». «Saranno gli stessi cardinali elettori a decidere se già questa sera procedere a una prima votazione» ha così concluso il direttore della Sala Stampa della Santa Sede sottolineando che la decisione dipenderà anche dalla durata della meditazione di Prosper Grech.

Pronunciato l’Extra Omnes, ore 17.35. Il momento tanto atteso è giunto alle 17.33. È scattato “l’extra omnes”, il “fuori tutti” pronunciato dal Maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Guido Marini. Si è entrati così nella fase decisiva del Conclave, quella che nel segreto del voto porterà all’elezione del nuovo Pontefice. I riti erano iniziati alle 16.15 quando i 115 elettori si erano ritrovati nella Cappella Paolina da dove, alle 16.30, si erano spostati in processione attraverso la Sala Regia per giungere all’ingresso della Sistina. È nella Cappella affrescata da Michelangelo che è avvenuto il giuramento dei cardinali, seguito dall’ “extra omnes” che ha invitato all’uscita dalla Sistina tutti coloro che non sono chiamati al voto. Unico a essere ammesso nel segreto della Sistina, in questa prima fase, oltre a monsignor Marini, il cardinale maltese Prosper Grech che ha tenuto, come previsto dalla Costituzione apostolica “Universi Dominici Gregis” la sua meditazione per i porporati chiamati al voto. Anche loro, poi, sono stati fatti uscire dalla Cappella con la chiusura definitiva delle porte sorvegliate a vista da un servizio di guardia. I 115 porporati procederanno, quindi, alle operazioni di voto prima di concludere la giornata con la recita dei Vespri.

Il giuramento, ore 16.45. Subito dopo aver intonato il “Veni Creator”, i 115 cardinali elettori riuniti nella Cappella Sistina hanno pronunciato il giuramento prescritto per l’inizio del Conclave. La formula comune è stata recitata in latino dal cardinale Giovanni Battista Re, primo dell’ordine dei vescovi tra i cardinali elettori. Dopodiché ciascun cardinale è stato chiamato a pronunciare la formula di adesione passando davanti al leggio posto al centro della Sistina e ponendo la mano sul Vangelo. Uno alla volta, ciascun cardinale si è avvicinato al leggio posto al centro della Cappella Sistina e posando la mano destra sul Vangelo aperto ha pronunciato la formula in latino di giuramento: “Spondeo, voveo ac iuro” (“Prometto, mi obbligo e giuro”).

La processione fino alla Sistina, ore 16.30. Preceduti dalla Croce e dal libro dei Vangeli, al canto delle litanie dei santi, i cardinali hanno iniziato alle 16.30 la processione che dalla Cappella Paolina li ha portati alla Cappella Sistina per l’inizio del Conclave. Il cardinale Giovanni Battista Re, italiano, e il cardinale James Harvey, statunitense, sono stati rispettivamente il primo e l’ultimo dei cardinali elettori a entrere nella Cappella Sistina per l’inizio del Conclave. Il primo è dell’Ordine dei Vescovi ed è il cardinale più anziano vescovo in Conclave, con compito quindi di decano tra gli elettori; l’ultimo, già Prefetto della Casa Pontificia durante il papato di Wojtyla, è invece dell’Ordine dei Diaconi. Il rituale di ingresso in Conclave nella Cappella Sistina avviene secondo l’Ordine e secondo anche una precedenza all’interno di ciascun Ordine, e prevede che siano i cardinali dell’Ordine dei Vescovi ad aprire, poi tocca a quelli dell’Ordine dei Presbiteri, con in testa il belga Godfried Danneels, e quindi all’Ordine dei Diaconi, aperto dal francese Jean-Louis Tauran, che è il Protodiacono e al quale spetterà dare poi al mondo intero l’atteso annuncio “Habemus Papam” dalla Loggia della Basilica di San Pietro, precedendo la prima apparizione in pubblico del nuovo Pontefice.
I porporati si sono inchinati dinanzi all’altare, sotto l’affresco michelangiolesco del Giudizio Universale.

Le telecamere di tutto il mondo. I riflettori saranno puntati, dalle 20, verso il lato destro della Basilica Vaticana dove è stato montato, sul tetto della Sistina, il comignolo che annuncerà al mondo l’avvenuta, o meno, elezione del nuovo Pontefice. A quell’ora, infatti, è previsto il termine della votazione della prima giornata di Conclave in Vaticano. Una ”fumata”, ha fatto intendere nei giorni scorsi il portavoce della Santa Sede padre Federico Lombardi, che difficilmente potrà essere bianca per il poco tempo intercorso per le consultazioni. Da domani gli scrutini potranno essere quattro al giorno, due al mattino e due al pomeriggio, con due fumate. Il nuovo Papa per essere eletto avrà bisogno, comunque, di un quorum dei due terzi dei cardinali, pari a 77 voti.

L’applauso per Papa Ratzinger, ore 11 Un lungo applauso da parte dei cardinali e i fedeli presenti alla Messa “Pro Eligendo Pontifice” nella Basilica di San Pietro. Si è levato spontaneo quando il cardinale decano, Angelo Sodano durante l’omelia ha espresso «profonda gratitudine» per la missione svolta dal Papa emerito Benedetto XVI.

L’omelia del cardinale Sodano, ore 10,40. «Oggi vogliamo implorare dal Signore che attraverso la sollecitudine pastorale dei Padri Cardinali voglia presto concedere un altro Buon Pastore alla sua Santa Chiesa». Lo ha detto il cardinale decano, Angelo Sodano, nell’omelia della messa “Pro Eligendo Pontifice”. «Ci sostiene in quest’ora – ha assicurato il porporato, nell’intento di tranquillizzare l’opinione pubblica preoccupata dalle voci sulla possibilità che il Conclave sia lungo – la fede nella promessa di Cristo sul carattere indefettibile della sua Chiesa. Gesù, infatti, disse a Pietro: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa».

“L’atteggiamento fondamentale di ogni buon Pastore è dare la vita per le sue pecore”, ha ricordato Sodano. “Questo – ha scandito – vale soprattutto per il Successore di Pietro, Pastore della Chiesa universale. Perchè quanto più alto e più universale è l’ufficio pastorale, tanto più grande deve essere la carità del Pastore”. “Per questo – ha ricordato l’81enne porporato – nel cuore di ogni Successore di Pietro sono sempre risuonate le parole che il Divino Maestro rivolse un giorno all’umile pescatore di Galilea: ‘Mi ami più di costoro? Pasci i miei agnelli… pasci le mie pecorelle!'”

Sodano ha delinato la missione del Papa parlando di «servizio d’amore verso la Chiesa e verso l’umanità intera». «Gli ultimi Pontefici – ha affermato – sono stati artefici di tante iniziative benefiche anche verso i popoli e la comunità internazionale, promovendo senza sosta la giustizia e la pace. Preghiamo perché il futuro Papa possa continuare quest’incessante opera a livello mondiale». Infine ha sottolineato: «È una missione di carità che è propria della Chiesa, ed in modo particolare è propria della Chiesa di Roma, che, secondo la bella espressione di Sant’Ignazio d’Antiochia, è la Chiesa che “presiede alla carità”».
I cardinali in processione a San Pietro, ore 10. I cardinali sono entrati in processione nella Basilica di San Pietro per la Messa “Pro Eligendo Romano Pontifice”. Tutti hanno baciato l’altare. A presiedere è stato il decano del Collegio, cardinale Angelo Sodano e hanno concelebrato tutti i cardinali, elettori e non elettori. La Messa di inizio del Conclave è stata celebrata in latino, fatta eccezione per le letture e alcune intenzioni di preghiera.

Tutte le navate della Basilica di San Pietro erano gremite. Ai primi posti intorno all’altare, dopo i cardinali, c’erano vescovi e arcivescovi. Seguivano gli altri ecclesiastici, sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose. La basilica era anche affollata di semplici fedeli.

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