Con Quota 100 rischio ‘buco’ insegnanti a settembre

(di Valentina Roncati) (ANSA) – ROMA, 1 FEB – E’ di circa 34 mila tra docenti e personale amministrativo (Ata) la platea di coloro che possono avere interesse ad andare anticipatamente in pensione con quota 100: di questi almeno i due terzi coglierà questa opportunità (di questi gli Ata sono solo 5 mila). E così rischia per la scuola di crearsi un forte vuoto negli organici a partire da settembre, soprattutto se si calcola che, agli oltre 20 mila che andranno via con Quota 100, devono aggiungersi circa altre 20 mila persone che lasceranno la scuola per anzianità e che sono già 32 mila quest’anno i posti lasciati vacanti (molti per il sostegno) per mancanza di candidati con i requisiti. Una valanga di 70 mila cattedre vuote incombe dunque allo squillo della campanella il prossimo anno scolastico. Oggi il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato la circolare d’attuazione per tutte le forme di pensionamento anticipato. La domanda potrà essere presentata dal 4 al 28 febbraio; per il personale scolastico, l’unica uscita sarà quella tradizionale del 1 settembre. I sindacati sono allarmati: “Nelle nostre sedi c’è grande affluenza di docenti che vogliono lasciare la scuola anticipatamente per difficoltà riscontrate sul piano professionale: l’esodo dalla scuola solo con Quota 100 potrebbe superare le 30 mila unità”, dice Maddalena Gissi, leader della Cisl scuola, secondo la quale è urgente che la procedura concorsuale venga immediatamente attivata. Il sindacato ha proposto un questionario per capire il perchè si accetta retribuzione minore, pur di lasciare la scuola: da quanto emerge prevalgono il disamore per una attività professionale che non è più gratificante e la scarsa attenzione negli anni da parte dei governi nei confronti del mondo della scuola.

Per Pino Turi (Uil) saranno almeno 20 mila i docenti interessati a quota 100: “c’è una emergenza. Occorre che l’amministrazione metta mano ad una fase transitoria, con un percorso accelerato per i precari che hanno maturato almeno 36 mesi di servizio e consentire un loro reclutamento rapido”.

“Siamo preoccupati – sostiene anche Rino Di Meglio della Gilda – questo esodo significherà ulteriori vuoti di organico nella scuola mentre rimane il problema della precarietà. Ci auguriamo che il meccanismo dei concorsi si metta in moto ma la macchina è lenta e sicuramente non si potranno colmare i vuoti per l’inizio del prossimo anno scolastico a settembre, è matematicamente impossibile”.