Commento alle letture di Don Fabrizio Crotti di Domenica 16 Settembre 2012

L’essere cristiani ha il suo presupposto nella decisione necessaria di distaccarsi dalla propria vita, di viverla come se non ci appartenesse più

Il discepolo ha una intuizione più forte, rispetto alle folle, della identità di Gesù. Non di meno, la sua comprensione, rimane esposta ai rischi della incompiutezza. Non c’è nessun grado di arrivo che possa escludere un rinnovato ascolto; anzi, ad ogni arrivo deve seguire un ulteriore approfondimento.

La conoscenza della passione di Gesù provoca nel discepolo una tentazione che lo sconvolge e rende necessaria una nuova decisione di rimettersi dietro” Gesù. L’essere cristiani ha il suo presupposto nella decisione necessaria di distaccarsi dalla propria vita, di viverla come se non ci appartenesse più.

Il testo isaiano appare come il completamento positivo della parola di Mc 8,34 mostrando la vicinanza di Dio a “colui che si lascia aprire l’orecchio” cioè al “discepolo” che rinnega se stesso e prende la croce.

Commento alle letture di Don Fabrizio Crotti di Domenica 16 Settembre 2012