Commento alle letture del 30 Settembre: la gratuità del dono di Dio oltre i limiti della risposta umana

Tre sono i nuclei essenziali del brano del vangelo odierno. La valutazione della posizione teologica di alcuni “esterni” rispetto al gruppo dei discepoli: nessuno può arrogarsi il diritto all’esclusiva nel compiere il bene.

Il bene si impone per se stesso e non per la posizione da cui proviene. Il secondo nucleo è dato dalla gravità del rischio di scandalizzare (cioè essere d’inciampo letteralmente) alla fede degli altri.

Il terzo è espresso dalla necessità di evitare, a qualunque costo, l’interruzione della sequela del Signore. Il testo dei Num. si riferisce alla prima parte della pericope evangelica.

L’atteggiamento di Giosuè, servo di Mosè, è paragonabile a quello di Giovanni. La magnanimità di Mosè ben si accosta a quella di Gesù. Entrambi consapevoli
dei limiti dei loro collaboratori, devono intervenire per una loro comprensione più matura dei dinamismi della vita spirituale della comunità. Eldad e Medad poco zelanti nel rispondere compiutamente al Signore, bene si accostano all’esorcista che viole cacciare i demoni nel nome di Gesù senza completare la
sequela.

Si possono inoltre confrontare con i discepoli incapaci di scelte radicali per mantenere la sequela di Gesù. È molto confortante tuttavia che la gratuità del dono di Dio, vada oltre i limiti della risposta umana.

don Fabrizio Crotti