Commento al Vangelo della Domenica di don Fabrizio Crotti

Il profeta è suscitato da Dio, sorge in mezzo al popolo da cui proviene, ha la stessa grandezza di Mosè e perciò deve essere ascoltato. Egli è portatore della parola stessa di Dio: “gli porrò in bocca le mie parole”. La figura del profeta ben si applica a Gesù in forza della sua attività di insegnamento; è questa la novità e l’autorità che la gente coglie nell’insegnamento di Gesù. Insegnamento autorevole supportato dalla capacità di sconfiggere il male come avviene nel primo segno che Gesù compie nella “giornata tipo” di Cafarnao che inaugura la missione di Gesù di cui vengono già espresse alcune costanti: il sabato e la sinagoga, il contesto giudaico, il miracolo, il segreto messianico il titolo “Santo di Dio”.

Anche il brano della seconda letttura, con la preoccupazione di Paolo a “non essere distratti” va nel senso di essere pienamente disponibili all’ascolto-accoglienza della Parola e all’imitazione dell’esempio di Gesù.

don Fabrizio Crotti