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Al centro di Capitan Harlock: Il futuro è già passato troviamo infatti il dramma di due fratelli che combattono su fronti opposti, uno tra l’equipaggio dell’Arcadia, l’altro nell’esercito di Gaia. Ezra infatti, capo della flotta della Coalizione, chiede a Logan di infiltrarsi sull’astronave di Harlock, alimentata da un’aliena materia oscura, e di ucciderlo, ma il giovane scoprirà presto che dietro la leggenda c’è un ideale di giustizia e libertà. Il misterioso pirata è infatti l’unico a opporsi alla corrotta Gaia e a cercare di impedire l’estensione del suo dominio nel mondo intergalattico. Deciso a vendicarsi contro chi ha colpito il genere umano, Harlock erra nell’universo attaccando le navi nemiche nella speranza di riuscire a disfare i «nodi del tempo» e riportare la Terra, ormai trasformata in un santuario, in un’epoca in cui era ancora abitata dall’uomo.
Eroe o terrorista? Criminale o vendicatore? Come dobbiamo giudicare chi lotta contro i sistemi totalitari? La domanda è oggi particolarmente attuale, così come il contrasto tra ideali e realtà, e in fondo Capitan Harlock è tornato per la stessa ragione per cui sono riapparsi anche i supereroi. «Harlock appare per guidarci quando i tempi si fanno duri e ci sembra di non avere più una via d’uscita – dicono i suoi creatori – e le opere di Matsumoto contengono sempre una riflessione su come un uomo debba vivere la propria vita e quali scelte debba fare nell’affrontare una sconfitta e un momento di difficoltà. E Harlock è fermo nel chiedere che ciascuno faccia la propria parte, con coraggio».