Ci esercitiamo a discernere con il ‘cuore’ tra un fare tradizionale che ad un certo punto tradisce la Tradizione ed un senso innovativo che La traduce nell’oggi, portandola sempre di più a compimento?

fonte: vinonuovo.it

In un tempo di crisi e frammentazione, difficile da analizzare e per ora impossibile da sintetizzare, la lectio personale delle scritture domenicali fa risuonare in noi più domande che risposte. Pensiamo perciò sia utile proporvi, con le parole del poeta Rilke, di sostare un attimo in compagnia di queste domande soltanto: «vorrei pregarla di avere pazienza verso tutto ciò che è irrisolto nel suo cuore, e di sforzarsi di provare amore per le domande in sé, come se fossero delle stanze chiuse a chiave, o dei libri scritti in una lingua straniera. Non si affanni, dunque, per ottenere risposte che ancora non possono esserle date, perché non sarebbe in grado di viverle. Ciò che conta è vivere ogni cosa. Viva le Sue domande, adesso. Forse così, un giorno lontano – a poco a poco, senza accorgersene – vivrà già dentro la risposta» (Lettera a un giovane poeta, IV).

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1^ LETTURA – Se vuoi osservare i suoi comandamenti, essi ti custodiranno; se hai fiducia in lui, anche tu vivrai. Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua: là dove vuoi tendi la tua mano. Davanti agli uomini stanno la vita e la morte, il bene e il male: a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà. Grande infatti è la sapienza del Signore; forte e potente, egli vede ogni cosa. I suoi occhi sono su coloro che lo temono, egli conosce ogni opera degli uomini. A nessuno ha comandato di essere empio e a nessuno ha dato il permesso di peccare (Sir 15,16-21).

GILBERTO: «“A ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà”: come a dire “Siamo noi che ci scegliamo le conseguenze delle nostre azioni”?».

SERGIO: «Siamo veramente convinti di essere liberi nel rapporto con Dio e con le sue parole? Ci ricordiamo che in certe scelte è veramente in gioco la vita o la morte?».

SALMO – Beato chi è integro nella sua via / e cammina nella legge del Signore. / Beato chi custodisce i suoi insegnamenti / e lo cerca con tutto il cuore. / Tu hai promulgato i tuoi precetti / perché siano osservati interamente. / Siano stabili le mie vie / nel custodire i tuoi decreti. / Sii benevolo con il tuo servo e avrò vita, / osserverò la tua parola. / Aprimi gli occhi perché io consideri / le meraviglie della tua legge. / Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti / e la custodirò sino alla fine. / Dammi intelligenza, perché io custodisca la tua legge / e la osservi con tutto il cuore (118).

SERGIO: «Chiediamo a Dio l’intelligenza per aprire gli occhi sulla bellezza di tutti i suoi insegnamenti e l’integrità per permanere, sempre meditando, su tutte le vie che ad essi arrivano o che da essi partono? Crediamo veramente che ciò ci renda beati?».

GILBERTO: «Potremo avere la benevolenza di Dio se osserviamo la sua Parola, o osserveremo la sua Parola perché abbiamo avuto la sua benevolenza?».

2^ LETTURA – Fratelli, tra coloro che sono perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al nulla. Parliamo invece della sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria. Nessuno dei dominatori di questo mondo l’ha conosciuta; se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. Ma, come sta scritto: «Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano». Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio (1Cor 2,6-10).

GILBERTO: «Chi vuole dominare in questo mondo non può avere accesso alle “profondità di Dio”. Vale anche per chi vuole dominare la Verità della sua Parola?».

SERGIO: «Ci ricordiamo che il mistero invisibile della sapienza profonda e inaudita di Dio non può essere conosciuto da chi esercita nel mondo il proprio (vano) Potere? Siamo convinti che in fondo il Potere crocifiggente finisce per autodistruggersi proprio a causa di questa ignoranza delle profondità di Dio?».

VANGELO – In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli. Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo! Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna. Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio. Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno» (Mt 5,17-37)

SERGIO: «Ci esercitiamo a discernere con il ‘cuore’ tra un fare tradizionale, codificato, regolato che ad un certo punto tradisce la Tradizione (non omicida o predatoria, ma perdonante e accogliente) ed un senso innovativo che La traduce nell’oggi, portandola sempre di più a compimento? Abbiamo mai pensato quante volte e quante persone ‘uccidiamo’ con la parola? Abbiamo mai veramente pensato al fatto che Gesù ci chiede a noi di riconciliarci con chi è contro di noi, prima di compiere una pratica religiosa verso di lui? ».

GILBERTO: «Come mai Gesù indica che la legge non sarà “trapassata” e poi, subito dopo, per ben tre volte si permette il “ma io vi dico”?».