Che modelli hanno i giovani oggi?

Per questa nuova tappa del nostro percorso Sogni e Visioni abbiamo posto le domande che ci guidano in questo mese a un educatore che lavora spendendo il proprio tempo con i giovani e per i giovani. Ho chiesto di raccontarci la sua esperienza a Christian Canziani, mio collega per diversi anni come Responsabile laico d’oratorio. Christian lavora in una parrocchia della provincia di Varese e, collaborando con i sacerdoti, si occupa di pensare e gestire i percorsi educativi e di catechesi per i ragazzi e i giovani dell’oratorio. Questo quello che gli ho domandato e le sue risposte. 

Nella tua esperienza educativa ti sembra che i giovani sentano il bisogno di avere dei modelli, dei punti di riferimento?

Credo che i giovani non solo abbiano bisogno di punti di riferimento, di modelli, di persone precursori di strade da percorrere: i giovani desiderano (anche se non sempre lo ammettono per orgoglio, finta superficialità o sopravvivenza) delle figure chiare, nitide, oneste… e l’immagine della Stella Polare per chi si orienta attraverso le stelle del cielo ne è la metafora migliore per spiegare tutto questo: chiunque ha bisogno di riferimenti. In particolare, pensando ai 20-24enni sono cresciuti con una forte influenza proveniente dalla cosiddetta “cultura di strada”: l’Hip Hop, il Rap, le sostanze considerate leggere (dal punto di vista pop-culturale) ma al pari di tutte le altre droghe (secondo gli adulti cresciuti in un’altra società e secondo quasi tutto il mondo della politica). In queste influenze sociali, credo che i rapper siano stati fondamentali per tanti giovani (non più ragazzini) per via della loro schiettezza –spesso anche volgare- e per la sincerità -seppur scomoda- sulle fatiche famigliari, scolastiche e dell’insicurezza sociale. Così sono i rapper per questi giovani, come lo sono stati i musical per i 24-28enni cresciuti tra High School Musical e Mamma Mia). Sì, hanno bisogno di modelli chiari ma soprattutto vicini a loro. Da educatore cattolico, sento che Gesù possa essere l’Unico Vero Riferimento ma noto che, per via di come sia stato presentato o “vissuto” nella loro formazione umana, Gesù “sia uno dei tanti” o, peggio, uno “così perfetto da essere inarrivabile e quindi sostituibile con qualcosa di più facile e comodo”. Credo che oggi, Papa Francesco stia trovando nuove chiavi “di ingresso” nel loro mondo e che reputo molto interessanti. Girando la catechesi dell’udienza di 20.09.2017 e chiedendo ad alcuni giovani “di estrazioni sociali e di maturità spirituale diversa” di leggerla, mi sono arrivati rimandi solo positivi: in particolare X., 20 anni, mi risponde: «il pensiero che (il papa) cerca di trasmettere è molto bello, però il discorso sulla fede è molto più complicato dal mio punto di vista. Però mi ha colpito.». Comunque, quasi tutti loro mi hanno fatto battute sulla lunghezza di quel testo…

Come vedi il rapporto dei giovani con i loro genitori?

Credo siano vere le teorie sulla cosiddetta “crisi del padre (e quindi dell’autorità e della figura maschile)”. Potrei riassumere la genitorialità di oggi in quattro categorie: la coppia genitoriale tradizionale e sana (ormai in minoranza e, spesso, solo apparente), la coppia genitoriale che vive assieme causando forti tensioni e forte violenza verbale e/o fisica, la coppia genitoriale separata “in malo modo” e la coppia genitoriale separata che “vive meglio di quando erano assieme”. In queste quattro categorie i ragazzi e i giovani, non sembra che abbiano riferimenti forti (talvolta i genitori si squalificano a vicenda o sono totalmente assenti causa lavoro o vite affettive “altre” rispetto a quelle legate ai frutti famigliari) o chiari (i compagni delle madri o le compagne dei padri non sempre rimangono su un profilo di correttezza famigliare inventando ruoli che, talvolta, sono il risultato di “dinamiche di co-esistenza o di sopravvivenza”). Infine, penso che, a tutto questo, ci siano certi atteggiamenti squalificanti o iper-esaltanti di alcuni genitori che, per colmare le proprie frustrazioni esistenziali, utilizzano il figlio per raggiungere obiettivi sportivi o professionali che, in realtà, sono propri. Queste dinamiche famigliari credo che si riversino nei confronti e nella visione che un giovane ha nelle istituzioni, soprattutto se -palesemente- si comportano in maniera illogica, immorale o irrispettosa.

Ci sono dei personaggi biblici che catturano particolarmente i giovani oggi?

È una domanda difficile: credo che siano soprattutto i personaggi evangelici più noti come Gesù, Giuseppe, Maria, Giovanni il Battista, Zaccheo, Pietro, Giuda, il Giovane Ricco a causa di una trasmissione di saperi troppo superficiale e generalizzata. In questo periodo, credo che possano essere “più vicini a loro” personaggi come Re Davide, Re Salomone, Samuele e i Re Magi: persone che, nonostante le incertezze e gli errori, “si fidano”.

La figura di Gesù continua ad affascinare i giovani?

Sì. La figura di Gesù continua ad affascinare moltissimi giovani: molto di più di una Chiesa ammaccata dai recenti scandali e da una storia universale studiata solo in maniera anticlericale (quante volte si fa peso solo agli sbagli di alcuni uomini di Chiesa anziché guardare anche i piccoli grandi successi di uomini e donne illuminati per davvero!). Credo che oggi le dinamiche della cosiddetta Nuova evangelizzazione possano servire per restituire a Gesù la sua dimensione più umana (e meno “romanzata”), come dare sostanza più forte e meno “dogmatica” sui grandi misteri attorno al Suo grande Amore invece che fermarsi ad un pudore nella ricerca di senso per paura di non trovare (ancora) risposte rincuorabili e meno asettiche.

vinonuovo.it