La domanda alla quale non c’è risposta è quella che assilla tutti, dal personale sanitario ai mercati finanziari: quando ci sarà il picco dei contagi di Covid-19?

Da Avvenire

Che non ci sia risposta l’ha detto chiaramente il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), Silvio Brusaferro, ieri in conferenza stampa con il commissario all’emergenza Angelo Borrelli, capo della Protezione civile, nel quotidiano bilancio delle 18 che tutta l’Italia aspetta con il fiato sospeso. I numeri parlano chiaro, i grafici lo mostrano: l’impennata è costante, il picco arriverà, e poi ci sarà l’agognata discesa. Ma non sappiamo quando.

Cresce il numero dei guariti: 622. Ma aumentano anche i decessi: 366, in gran parte ultrasettantenni, molti over 80, e con patologie pregresse. Soprattutto si assiste a un aumento esponenziale dei casi e dei ricoveri: ieri c’è stato un aumento record di 1.492 casi positivi in un giorno. Considerato che non si fanno tamponi (e dunque non si computano come contagi) a chi presenta sintomi para influenzali gestibili in casa, il segnale è che il virus circola in maniera massiccia. Il rischio è l’intasamento degli ospedali, in particolare delle Terapie intensive della Lombardia, che già lavorano in condizioni estreme.

Nella regione più colpita la “zona rossa” non esiste più: con l’entrata in vigore ieri del Decreto della presidenza del Consiglio (valido fino al 3 aprile) valgono le stesse restrizioni per l’intera Lombardia (così come per le altre 14 province interessate, norme meno stringenti per il resto d’Italia). Perché il contagio non è circoscritto. L’impennata si registra in particolare nella Bergamasca, ma non c’è area della regione che sia immune.

Coronavirus / In Emilia Romagna salgono a 1.180 i casi: altri 8 morti

In Emilia Romagna sono complessivamente 1.180 i casi di positività al Ccronavirus, 170 in più rispetto all’aggiornamento di ieri pomeriggio. E passano da 3.604 a 4.344 i campioni refertati. Si tratta di dati disponibili e accertati alle ore 12, sulla base delle richieste istituzionali. Salgono anche le persone in terapia intensiva: sono 75 (11 in piu’ rispetto a ieri) e i morti, passati da 48 a 56. Degli 8 nuovi decessi, due riguardano cittadini lombardi di 81 e 85 anni, poi un paziente bolognese di 85 anni e cinque pazienti piacentini con età comprese tra i 71 e 91 anni.
tgcom24

Conte ha firmato il Dpcm che prevede lo stop fino al 15 marzo per università e scuole. Forti restrizioni anche per teatri, cinema e tante manifestazioni

‘È un virus nuovo, per questo il governo ha deciso di agire adottando il principio della massima precauzione’, puntando a qualsiasi iniziativa che ‘contribuisca a rallentare la diffusione del virus’, replicano fonti di palazzo Chigi. Conte ha firmato il Dpcm che prevede lo stop fino al 15 marzo per università e scuole. Forti restrizioni anche per teatri, cinema e tutte le manifestazioni in cui ‘non sia possibile garantire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro’. (ANSA).

Coronavirus. Scuole ancora chiuse, si punta su studio on line

Scuole ancora chiuse, si punta su studio on line e gemellaggi

Avvenire

Resteranno chiuse anche per tutta questa settimana, le scuole di Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Friuli. In Liguria le lezioni riprenderanno domani, ad eccezione della provincia di Savona, dove la campanella tornerà a suonare lunedì 9 marzo. Scuole chiuse anche lontano dalle zone contaminate dal virus. Fino a giovedì stop alle lezioni a Corigliano Rossano, dove tutti gli scuole, sia statali che paritari, saranno oggetto di un intervento straordinario di sanificazione, mirato a contenere il rischio di contagio. Scuole chiuse fino al 5 marzo anche a Pozzuoli, Bacoli e Quarto in provincia di Napoli. Per i sindaci si tratta di misure messe in campo «per rassicurare la cittadinanza», spaventata dalla diffusione del virus.

Intanto, l’Associazione italiana editori annuncia che «sono numerose le piattaforme per la didattica a distanza a disposizione gratuita delle scuole». «Sono oltre due milioni gli oggetti didattici digitali subito attivabili perché presenti nei libri di testo già adottati nelle scuole», spiega il vicepresidente Aie, Giovanni Bonfanti.

Le scuola online, però, secondo l’Associazione dei presidi Anp, rischia di restare «un semplice auspicio in quanto, tranne poche e lodevoli realtà, non è stata adeguatamente sperimentata e praticata negli anni», sottolinea il presidente Antonello Giannelli. «Anche questa emergenza – aggiunge – può quindi rappresentare un’occasione per fare investimenti e, soprattutto, aggiornamento del personale su questa importante tematica».