Cardinale Bassetti ai Colloqui ebraico-cristiani di Camaldoli. Cura della memoria e purificazione del linguaggio


L’Osservatore Romano

«Solo un clima di sincera amicizia è l’ambiente dove possono venire abbattuti i muri e le separazioni, le diffidenze reciproche e i pregiudizi. Solo l’amicizia sa superare anche le normali tensioni e le difficoltà, le diversità di posizioni e di progetti che è normale che in un autentico cammino si manifestino». Parole contenute nella prolusione del cardinale arcivescovo di Perugia – Città della Pieve, Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, con la quale ieri sera, mercoledì, si sono aperti i Colloqui ebraico-cristiani di Camaldoli, promossi dalla comunità monastica fin dal 1980 e che da allora vede riunite annualmente varie realtà di dialogo tra le religioni con la partecipazione di esperti internazionali, ebrei e cristiani di varia denominazione. Nel testo il porporato ha sottolineato come, «con il minaccioso riaffacciarsi di atteggiamenti, parole e gesti antisemiti, camuffati come cose normali e innocue», la purificazione del linguaggio e la cura della memoria siano indispensabili contro ogni forma di razzismo e di rifiuto dell’altro. «Quando noi cristiani, qui in Europa e in Italia — ha aggiunto — parliamo delle radici ebraiche della fede cristiana e del nostro legame con l’ebraismo, lo facciamo sempre al passato mentre dovremmo abituarci a usare il presente». Non è sufficiente quindi evitare ogni atteggiamento di intolleranza ma occorre giungere ad apprezzare il popolo ebraico «con tutte le espressioni della sua vita e della sua cultura». Significativa secondo il cardinale la presenza ai Colloqui di giovani ebrei e cristiani di diverse confessioni, «segno di speranza per il nostro paese ma anche per la Chiesa, la comunità ebraica e la società civile».
L’Osservatore Romano, 5-6 dicembre 2019