Calcutta: istruire i ragazzi di strada, figli di prostitute

 
di Santosh Digal
Nella metropoli bengalese, i Fratelli Cristiani Irlandesi gestiscono una scuola. Decine di ragazzi ricevono un’istruzione e imparano a vivere nella società, per costruire un futuro migliore. L’entusiasmo di religiosi e insegnanti.

Calcutta (AsiaNews) – “Dopo aver finito la scuola, voglio diventare un insegnante”, dice ad AsiaNews Kishan Mondal, 12 anni, figlio di una “lavoratrice sessuale” di Calcutta. “Mi piace leggere, scrivere, migliorare le mie altre capacità –prosegue Mondal- e diventare un cittadino maturo e responsabile". Potrà farlo grazie alla scuola tenuta dai Fratelli Cristiani Irlandesi. Mondal è uno dei 45 figli di lavoratrici sessuali che beneficiano del “Programma Lotus”, portato avanti da Fratelli Cristiani Irlandesi alla Scuola S. Maria, a Calcutta. Fratel Samuel Kullai, direttore del Programma, spiega che essa è iniziato da 3 anni, per dare una buona istruzione ai figli di queste donne e consentire loro di avere un futuro migliore, scegliere quale lavoro fare e inserirsi meglio nella società. Dice che “l’istruzione e i buoni valori morali possono fare una grande differenza”. Tra l’altro, questi ragazzi spesso nemmeno andavano a scuola, perché le loro madri non ce li mandavano. Il Programma prevede che ogni bambino sia preso in consegna da un educatore alle 5 di mattina e frequenti la scuola fino alle 5 del pomeriggio. Essi studiano varie materie come inglese, matematica, scienze, lingua bengalese, oltre a fare varie attività extracurriculari. Vengono loro offerti colazione e pranzo gratuiti, alcuni tra i più grandi collaborano a portare avanti la scuola. La sera gli educatori li riaccompagnano a casa. Padre Kullai prosegue: “Stiamo attenti a loro e facciamo loro capire quanto sia importante il loro futuro. La nostra missione è aiutarli a crescere, essere al loro servizio. Amiamo ogni bambino come un dono di Dio”. “Li educhiamo e introduciamo in loro principi morali. Una volta istruiti, possono meglio apprezzare questi valori. Sono bambini buoni e disciplinati. E’ bello stare con loro. Sono adorabili”. Il Programma non guarda alla loro religione: i 45 ragazzi sono tutti islamici o indù. La spesa è sostenuta da benefattori dell’India e dall’estero. Susmita Senapati, una dei 3 insegnanti, dice che quando questi bambini sono arrivati a scuola, non sapevano leggere né scrivere e ignoravano le buone maniere. In 2-3 mesi hanno imparato con rapidità e si comportano bene. Spiega che “sono talmente attivi nell’apprendere e nelle attività sociali, che si aiutano tra loro”. Rajesh Kumar, insegnante volontario di pittura, dice: “Mi piace insegnare loro disegno e pittura. Sono bravi ragazzi. Diventeranno persone buone e responsabili, che possono integrarsi nei settori alti della società e contribuire al bene comune”.