Caffarra ordina otto diaconi permanenti

 BOLOGNA. Oggi alle 17 nella Cattedrale di Bologna il cardinale Carlo Caffarra ordinerà otto nuovi diaconi permanenti. Sono tutti coniugati con figli e andranno ad incrementare la già cospicua realtà dei diaconi che caratterizza la diocesi. Una semplice occhiata ai profili biografici consente di osservare la pluralità delle esperienze lavorative da cui provengono. Francesco Bestetti, classe 1946 di professione insegnante, è laureato in Lettere moderne. Natale Calanchi, 65 anni, prima della pensione era docente di Geologia all’Università di Bologna. Camillo Castegnaro, nato nel 1949, è pensionato. Stefano Colangeli, lavora come funzionario della Regione per l’organizzazione e sviluppo delle risorse umane della Direzione generale Agricoltura. Ci sono poi un medico, Guido Covili Faggioli, 56 anni. Un altro pensionato, Giovanni Fantuzzi di 64 anni. Completano il gruppo Pietro Gregori, nato nel 1949, funzionario dell’Ufficio tecnico dell’Università di Bologna e Marco Merighi, 42 anni, il più giovane degli ordinandi, di professione bancario.
  Cosa spinge persone così diverse a intraprendere questa strada? Sono accomunati dal desiderio di mettersi al servizio dell’evangelizzazione e della carità.
  A questo proposito qualcuno di loro cura l’assistenza spirituale ai malati al Policlinico Sant’Orsola.
  Altri descrivono la loro identità come un anello di congiunzione tra la chiesa parrocchiale e il territorio. In altri casi il diacono è al servizio di un vero e proprio esperimento diocesano come le prime unità pastorali che stanno nascendo a Bologna. Qui il ruolo specifico di questo ministero è ancora tutto da disegnare anche se la convinzione è che non possa essere una specie di parroco che supplisce a quello che il sacerdote non riesce a fare.
  Stefano Andrini – avvenire