Bronzi di Riace, 40 anni fa il sensazionale ritrovamento

A quarant’anni dal loro ritrovamento, avvenuto il 16 agosto del 1972, i Bronzi di Riace hanno ancora un fascino intramontabile tanto che negli ultimi tre anni sono stati oltre trecentomila i turisti che hanno deciso di rendergli omaggio e di ammirare la loro straordinaria bellezza.

I due guerrieri, che da tre anni si trovano nella sede del consiglio regionale della Calabria per il loro restauro e per i lavori al Museo Magna Grecia di Reggio Calabria, a Natale con ogni probabilità torneranno nella loro “casa” naturale. Il sofisticato restauro delle statue è terminato alla fine dell’anno scorso ma i Bronzi sono rimasti nell’ambiente climatizzato del Consiglio regionale in attesa dell’ultimazione dei lavori al Museo. Ed è la soprintendente dei beni archeologici e culturali della Calabria, Simonetta Bonomi, a ricordare che “ora che sono stati sbloccati dal Cipe i sei milioni di euro si è provveduto già a cantierizzare gli ultimi lavori al museo i quali, se tutto va bene, si concluderanno entro dicembre. Quindi entro Natale i Bronzi potranno tornare alla loro casa naturale che è il museo di Reggio Calabria”.

A ritrovare le due statue, a 300 metri dalla spiaggia di Riace, sulla costa jonica reggina, fu il sub dilettante Stefano Mariottini. L’attenzione di Mariottini si concentrò subito sul braccio sinistro di quella che fu denominata statua A, raffigurante il guerriero più giovane, che emergeva dalla sabbia sul fondo del mare. Per sollevare e recuperare i due capolavori, i carabinieri del nucleo sommozzatori utilizzarono un pallone gonfiato con l’aria delle bombole. Il 21 agosto fu recuperata la statua B, che raffigura il guerriero più anziano, ed il giorno successivo toccò all’altra statua. Sin da subito ci si rese conto della straordinaria scoperta che rappresenta una delle poche testimonianze dirette dei maestri scultori del mondo greco classico. Tre anni dopo il loro ritrovamento e dopo i primi accertamenti, i due guerrieri furono inviati nel centro di restauro della Soprintendenza archeologica della Toscana a Firenze. E proprio in quel centro i guerrieri ricevettero le prime cure ed il primo restauro.

Nel 1980, in virtù della loro straordinaria bellezza, l’allora presidente della Repubblica, Sandro Pertini, decise di far esporre i due bronzi di Riace al Quirinale. La storia e la fruibilità dei due guerrieri da sempre affascina e fa discutere gli esperti di archeologia e di beni culturali. Per diverso tempo si era pensato di clonare le due statue per renderle itineranti ma il progetto, travolto dalle polemiche, è stato abbandonato. Nonostante tutto e a distanza di quarant’anni dal loro ritrovamento, i due bronzi rappresentano ancora “l’oggetto del desiderio di tante persone. – ha aggiunto Bonomi – Sono opere che vengono sempre ricercate e che suscitano un interesse fortissimo. Senza contare poi che, su tutti i turisti, esercitano un fascino inarrestabile”.

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