Accuse false, visioni allegrotte e luoghi comuni ingiusti

Sul “Corsera” (10/3, p. 29) un lettore ricorda a Sergio Romano la risposta di Francesco alle «accuse di marxismo»: «L’ideologia marxista non è vera, ma ho conosciuto tante brave persone che professavano il marxismo». Romano aggiunge che già Papa Giovanni nella Pacem in Terris distinse le dottrine filosofiche errate dai movimenti storici, il che consente anche dialogo e cambiamenti. Da noi su comunismo e Chiesa resistono facili opposte approssimazioni. Così sul “Venerdì” (7/3, p. 42) leggi che «l’Associazione Pionieri fu la risposta comunista allo scautismo democristiano». Visione “allegra”, vista la storia internazionale dello Scautismo, e subito peggiorata nel leggere che perciò Gianni Rodari scriveva sul giornalino «Il Pioniere… fu scomunicato»! Resistono i facili luoghi comuni. Per lungo tempo anche in ambienti cattolici per “uccidere” moralmente qualcuno, laico o prete, vescovo e persino Papa, lo si diceva «filocomunista» o «comunistoide». Vale la pena di ricordare uno sconsolato pensiero di Helder Camara, vescovo di Recife, saggio e santo di terra e di cielo: «Se do da mangiare ai poveri mi chiamano santo, ma se poi chiedo perché i poveri non hanno da mangiare allora mi chiamano comunista!».

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