“Spazio Sessualità e Salute”: nuovo ambulatorio al Padiglione Malattie Infettive

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Un ambulatorio per effettuare in maniera anonima e gratuita i test per le malattie sessualmente trasmissibili è operativo dal 10 dicembre 2018 al Padiglione Malattie Infettive in viale Risorgimento. Il servizio denominato “Spazio Sessualità e Salute” va a rinforzare e ad ampliare l’offerta che da anni era già presente in ospedale presso le Malattie Infettive. L’accesso è libero: non occorrono prenotazione e/o richiesta del proprio medico curante. L’ambulatorio ha ingresso e sala d’attesa riservati. Il personale che opera nella struttura è composto da medici e infermieri dell’Unità operativa di Malattie Infettive e del Dipartimento di Cure Primarie dell’Ausl Irccs di Reggio Emilia. In tutto si tratta di 9 operatori coinvolti.

Nell’ambulatorio si eseguono da lunedì a sabato, dalle ore 9 alle ore 11.30, e nei pomeriggi di lunedì e giovedì dalle ore 14 alle ore 17 test anonimi e gratuiti per HIV, sifilide ed epatiti, in base alla valutazione del rischio effettuata dagli operatori sanitari durante il colloquio.

Il Lunedì e il giovedì, dalle ore 14 alle ore 17, è possibile effettuare la visita specialistica infettivologica in caso il paziente segnali sintomi giudicati (dagli operatori durante il colloquio di accoglienza – counselling)  compatibili a infezioni sessualmente trasmissibili (IST). La visita specialistica è soggetta a pagamento del ticket ove previsto (a meno che non sussistano esenzioni). L’ambulatorio agisce in collaborazione con diversi servizi ospedalieri e territoriali, con i quali sono state definite modalità per l’invio e la presa in carico degli utenti con IST sospetta o accertata. Da dicembre a oggi sono 674 le persone che si sono rivolte a questo presidio di cui 667 hanno effettuato i test e il colloquio per la valutazione del rischio.148 sono le visite infettivologiche effettuate in tutto.

In Italia si è verificato un aumento progressivo del numero delle persone con IST. I principali fattori che accrescono il rischio di contrarre una IST sono: precocità dei rapporti sessuali, elevato numero di partner, rapporti sessuali non protetti da preservativo, uso di sostanze disinibenti. Spesso le persone con una IST non presentano sintomi e, quindi, non essendo consapevoli di avere un’infezione, possono trasmetterla ad altri attraverso rapporti sessuali non protetti.

Se non vengono diagnosticate correttamente e trattate in tempo, le IST possono causare serie complicanze, come sterilità, tumori, danni gravi al neonato in caso di donne gravidanza e possono aumentare il rischio di contrarre o trasmettere l’infezione da HIV. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda l’offerta del test HIV a tutte le persone con una IST e in generale alle persone che tengono o hanno tenuto comportamenti a rischio. La gestione dei pazienti con IST e dei loro contatti sessuali è spesso complessa, in quanto prevede il coinvolgimento di diverse figure sanitarie (dal medico di medicina generale a vari specialisti). Proprio con l’intento di avere un unico luogo come punto di riferimento e rendere razionale e sempre più fruibile dai cittadini l’attività che già in parte veniva svolta in ospedale, l’Azienda Usl ha aperto l’ambulatorio cui si può accedere liberamente senza prenotazione.

Martiri del 7 Luglio cinquantanove anni dopo

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Il 59° anniversario della strage del 7 luglio diventa, all’Arena del cinema estivo ex-Stalloni di via Samarotto, l’occasione per una riflessione che si snoda attorno alle parole diritti, identità collettive e territorio Emiliano.

A partire dalla visione di Giusti di Matthias Durchfeld e Andrea Mainardi (Italia, 2019) e Senza Rossetto di Silvana Profeta e Emanuela Mazzina (Italia, 2018), la prossimadomenica 7 luglio (ore 21,30) l’Arci di Reggio Emilia con Istoreco e Cgilcostruisce un ponte ideale tra il sacrificio dei 5 martiri caduti a Reggio Emilia, le donne e gli uomini che in Emilia-Romagna rischiarono la propria vita per salvare ebrei perseguitati e infine, le memorie delle donne che costruirono la strada che portò al 2 giugno del 1946, data che vede le donne italiane acquisire per la prima volta il diritto al voto.

Sono memorie minute, emotive e nascoste che parlano di libertà e antifascismo. Politica e determinazione dei diritti per tutti a partire dalla sacrificio di alcuni. 

Prima della visione dei documentari il regista di Giusti Andrea Mainardi dialogherà con il giornalista Adriano Arati per introdurre la pellicola e i temi della serata.

Le tre storie raccontate in Giusti sono tutte ambientate in Emilia Romagna. Quella di Bruno Modena, che in fuga da Milano si rifugiò a Quara di Toano sull’appennino Reggiano, protetto dal sacerdote Enzo Boni Baldoni; quella di Cesare Moise Finzi di Ferrara, che trovò rifugio in Romagna grazie a una estesa rete di solidarietà; quella di Geppe Bertoni, che nascose un’intera famiglia di ebrei a Nonantola in provincia di Modena.

Senza Rossetto è un film che costruisce una narrazione polifonica e complessa. Raccoglie le storie personali ed intime di tante donne distanti per classi sociali e geografie, per ideali e visioni del mondo, riattiva i ricordi del passato sulla dittatura, la guerra, l’antifascismo, la libertà raggiunta ed innesca riflessioni sul presente e sul futuro che ancora le attende. Il nome di Senza Rossetto fa riferimento alla raccomandazione impartita alle elettrici di evitare il rossetto per non sporcare la scheda che doveva essere umettata e incollata, pena l’invalidazione.