Dal Kerala il grazie alla Chiesa reggiana

Una nuova lettera è giunta al vescovo Massimo dall’Arcidiocesi di Verapoly in India (dopo la mail di cui abbiamo dato notizia su La Libertà del 3 ottobre) per ringraziare la nostra Chiesa della generosità dimostrata verso lo Stato del Kerala colpito da gravi inondazioni.  Pubblichiamo la nostra traduzione della lettera.

Eccellenza carissima,
saluti dall’Arcidiocesi di Verapoly, in India. Spero che tutto da voi proceda bene. Sicomme sono tornato da Bengaluru dopo la riunione del Comitato permanente della Conferenza episcopale, il mio Vicario generale mi ha informato circa il trasferimento di euro 54.051,92 come aiuto di emergenza per il lavoro di soccorso alle inondazioni nella nostra arcidiocesi.
Oggi sono felice di informarLa che il Vostro generoso contributo è stato accreditato sul nostro conto bancario. La ringrazio calorosamente per la sua gentilezza e generosità. Le chiedo di trasmettere gentilmente la profonda gratitudine da parte delle vittime dell’inondazione verso i vostri generosi donatori. Loro terranno Lei, Sua Eccellenza, e le magnanime persone della sua diocesi nelle loro preghiere. L’Erkulanum Social Service Society (ESSS), “l’ala” dell’azione sociale della nostra Arcidiocesi, sta coordinando ed eseguendo lavori di ristoro e ricostruzione nell’Arcidiocesi. Dopo le attività dei campi di soccorso, i lavori di pulizia delle case e dei dintorni sono quasi terminati. Nel frattempo alle vittime sono stati distribuiti letti, lenzuola e diversi utensili per casa e cucina e la necessaria mobilia. Allo stesso tempo i lavori di riparazione delle case e la costruzione di nuove case stanno andando avanti molto bene. Il Vostro aiuto ci è arrivato nel momento giusto. Per favore, ricordateci nelle nostre preghiere così che noi possiamo portare aiuto e consolazione alle persone colpite dall’inondazine il prima possibile. Con sinceri ringraziamenti e in unione nella preghiera, il suo fratello in Cristo,

+ Joseph Kalathiparambil
arcivescovo di Verapoly

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Rosario e digiuno in vescovado insieme a monsignor Massimo Camisasca Mercoledì 17 ottobre alle 20

laliberta.info

Mercoledì 17 ottobre alle ore 20, nella cappella del vescovado di Reggio Emilia, si reciterà per la seconda volta il Rosario insieme al vescovo Massimo, che ha promosso l’iniziativa in ascolto della Lettera del Santo Padre al Popolo di Dio riguardante gli abusi sessuali, di coscienza e di potere commessi da parte di alcuni membri del corpo ecclesiale. Così una volta al mese, secondo un calendario prestabilito, chi vuole si unisce alla preghiera del pastore per la santità dei sacerdoti, dei diaconi, delle famiglie, dei religiosi e delle consacrate, delle comunità. Al termine del Rosario si fa digiuno, prendendo solo un po’ di riso bollito, mentre vengono proclamate alcune letture; l’equivalente costo della cena è versato per aiutare la popolazione alluvionata del Kerala, lo stato meridionale dell’India dove la Diocesi mantiene da molti anni una presenza missionaria (nei giorni scorsi l’Arcidiocesi di Verapoly ha ricevuto dalla Chiesa reggiano-guastallese un primo bonifico di 54.051,92 euro grazie alla colletta delle comunità cristiane del territorio).

Nella Messa che dà inizio all’anno pastorale, l’8 settembre nella Basilica della Ghiara, Camisasca ha insistito sul bisogno di pregare e digiunare nel “periodo difficile, ma anche di grande purificazione” che la Chiesa vive. “Mi sembra – ha affermato – che la Lettera del Santo Padre al Popolo di Dio colga molto efficacemente ciò di cui c’è più bisogno oggi e quindi sia anche il giudizio adeguato su quanto sta accadendo: oggi c’è bisogno della nostra conversione. Non innanzitutto della conversione degli altri, di coloro che non la pensano come noi, di coloro che sentiamo schierati diversamente, ma della nostra, di ciascuno di noi. Leggendo i giornali di questi giorni, che cosa vediamo? Il grande tentativo di moralizzare la Chiesa non a partire dalla conversione personale, ma dalla moralizzazione degli altri”.