Uno scritto di Antonio Monticelli per don Fabrizio

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Scritto per don Fabrizio…

Nel vuoto di questa chiesa

si sente ancora

la tua presenza.

Sento ancora i tuoi passi

che fanno ancora ancora

eco nel mio cuore

come le tue parole dall’altare.

Mi parla di te la mia poca fede

nel ricordo vivo

della nostra grande amicizia.

(Scritta da Antonio Monticelli – Reggio Emilia 8 Agosto 2018)

Il Monastero aperto alla comunità, silenzio ma anche Caf e concerti

Il chiostro Monastero delle Benedettine di Sant'Anna, a Bastia Umbra © ANSA

“È la gente che ci chiede di aprire il Monastero. Le persone hanno bisogno di avvicinarsi al silenzio”. Così hanno preso spazio e forma la foresteria, i corsi e i laboratori, gli studi di consulenza e di ascolto: il Monastero delle Benedettine di Sant’Anna, a Bastia Umbra, a pochi chilometri da Assisi in provincia diPerugia, è un luogo di accoglienza e di apertura alla comunità e in questi giorni, nell’ambito di una manifestazione estiva locale, è anche occasione per ospitare nel chiostro concerti di musica classica.

“La nostra attività quotidiana è l’accoglienza e l’ospitalità, nel rispetto delle regole di S. Benedetto”, spiega la badessa, Noemi Scarpa (40 anni, di Venezia),- precisando che la clausura non è rinnegata ma occupa solo alcuni momenti della giornata. Per il resto, lo sguardo è fuori al monastero, soprattutto verso chi ha bisogno di aiuto: “il nostro monastero è a servizio della cittadinanza, come del resto lo è stato in tempi lontani”.

Il sito web del Monastero di Sant’Anna

Dopo la già collaudata esperienza della foresteria, nel monastero umbro sono nati da pochi mesi alcuni servizi, gratuiti: un Caf per l’assistenza fiscale; un centro di ascolto; uno studio di progettazione; corsi di cucito e laboratori artistici. E poi, distribuzione quotidiana di panini e pasti caldi quotidiana per i più poveri e coltivazione biologica di prodotti dell’orto. “E’ un modo nuovo per rispondere ai bisogni della gente” dice suor Noemi che ha vitalità e serenità da vendere. “Mettiamo in comunione tutti i nostri beni, sia quelli materiali che spirituali. A noi interessa lo scambio relazionale con le persone, impostare relazioni sane, e questa apertura all’esterno serve anche a noi monache. Dalla nostra esperienza, vediamo che le persone hanno bisogno di avvicinarsi con noi al silenzio, non necessariamente per pregare. La preghiera può anche venire ma dopo. Chi viene in monastero resta colpito dalla serenità che trova, percepisce la nostra pienezza e si sente in pace”.

Nell’antico monastero che fu residenza dei conti Baglioni, nessun pregiudizio verso chi suona alla porta. “Lavoriamo per la condivisione e il rispetto – prosegue Noemi – chiunque può bussare, di qualunque religione sia. Da noi ad esempio lavora un operaio musulmano”. “Il nostro principale interesse è veicolare valori, la freschezza della relazione. E quindi, valori umani, spirituali, anche ecologici. Chi vuole può infatti venire nel nostro orto e raccogliere i prodotti, condividere anche questa esperienza”. Frequenti anche le cene in comune fra ospiti, pellegrini, monache, dove ognuno porta qualcosa di sé e non solo materialmente.

Suor Noemi, a capo di una ventina di religiose, è lontana dagli stereotipi della monaca di clausura. E’ una ‘donna nel mondo’, ricca di un percorso di ricerca spirituale. “Da ragazza proprio non pensavo a questo tipo di vita. Anzi, mi ero allontanata dalla Chiesa , mi piaceva divertirmi e pensavo che Dio minacciava i miei piaceri. Ricercavo la felicità – racconta – mi chiedevo come avrei potuto vivere in pieno la mia vita, spesso sentivo un vuoto. Ma avevo attrazione per la vita contemplativa e per Madre Teresa di Calcutta, in particolare per la sua dedizione ai poveri”. Alla morte di quest’ultima, mentre era in viaggio in Europa, suor Noemi sente nuovi richiami interiori: fa una breve esperienza in monastero e dopo un po’ di tempo capisce che quella è la sua strada. Lascia lavoro, fidanzato, lo sport (militava in serie A2 nella pallacanestro), fa un viaggio a Sharm El Sheikh con un’amica (“per mettermi alla prova”) e si ritira in convento, venti anni fa: “ho provato gioia profonda che non si è più spenta”.  Fra gli impegni del momento, il suo contributo per l’unione dei monasteri benedettini femminili del centro-nord. Un’idea avviata due anni fa per “favorire l’aiuto reciproco, per l’autonomia delle decisioni”. Un’iniziativa che ha già avuto il benestare del Vaticano e avrà vita a breve, dopo l’approvazione dello statuto che è in fase di elaborazione.

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DAL CARPOOLING AL TRENO, LE REGOLE PER ANDARE IN VACANZA CON IL CANE Viaggiare senza stress, 5 consigli e cosa mettere nella valigia di Fido

in macchina in vacanza con il cane. foto iStock. © Ansa

In viaggio con il cane, tutto pronto? Quali sono le le regole per viaggiare in aereo, treno, pullman o carpooling? In occasione della Giornata Mondiale del Cane che si celebra il 26 agosto, Virail, la piattaforma e app che compara tutti i mezzi di trasporto, fa il punto utilissimo su cosa bisogna sapere.

Viaggiare in aereo con il cane

Ricordate che dovrete fare un biglietto anche per il vostro cane. A seconda della taglia potrà volare in cabina oppure in stiva: in ogni caso, dovrà rimanere dentro al trasportino o al kennel omologato IATA (International Air Transport Association). Attenzione: non possono volare i cuccioli che hanno meno di 3 mesi di età.

 Viaggiare in treno con il cane

In treno è ammesso un solo animale per ciascun viaggiatore. I cani di taglia piccola viaggiano gratuitamente – previa comunicazione – all’interno dell’apposito contenitore (dimensioni 70x30x50). I cani di taglia medio-grande, con guinzaglio e museruola, hanno invece bisogno del biglietto. Per il mese di agosto tante società per il trasporto ferroviario propongono offerte per portare gli amici animali in carrozza.

 Viaggiare in carpooling con il cane

Per prendere un passaggio insieme a Fido, controllate che il conducente indichi nel suo annuncio la possibilità di portare cani a bordo. Per questioni di sicurezza gli animali possono viaggiare su BlaBlaCar solo in presenza del legittimo proprietario. Preferibilmente, il cane dovrebbe viaggiare in un kennel rigido, per non creare problemi al guidatore, oppure nell’abitacolo con la cintura di sicurezza, per non farsi male in caso di frenate brusche. Portate un telo per proteggere i sedili e un mini aspirapolvere per auto per ripulire l’auto dai peli del cane.

 Viaggiare in pullman con il cane

Per chi si sposta per lunghe distanze con i pullman in compagnia del proprio amico a 4 zampe, bisogna tener conto che non sempre purtroppo gli animali domestici sono ammessi a bordo. In alcuni casi possono viaggiare – pagando un biglietto – i cani di piccola taglia, trasportati in una borsa o in altro mezzo idoneo. E mentre organizzare trasportino e visite dal veterinario potrà richiedere un po’ di impegno, per trovare la soluzione più conveniente su Viral si può confrontare in tempo reale tutte le proposte di viaggio, dal treno all’aereo, dal carpooling (BlaBlaCar) ai bus (Flixbus e altri).

E se Fido è con noi in macchina? Ecco i 5 consigli da non dimenticare: 

 1 – PASSAPORTO Anche il cane ha bisogno dei suoi documenti per partire! Soprattutto nel caso in cui si viaggi in aereo o in treno sarà fondamentale avere con sé il certificato di iscrizione all’anagrafe canina, il libretto sanitario o il passaporto. Per i viaggi all’estero, potrebbero essere necessari tatuaggio o microchip, e alcune vaccinazioni.

2 – TRASPORTINO Preparate il vostro cane al viaggio che dovrà affrontare facendogli prendere confidenza con il trasportino, utilizzandolo come cuccia nelle settimane precedenti la partenza.

3 – VALIGIA Oltre al kit di pronto soccorso, portate i suoi oggetti preferiti, come cuccia, giochi e ciotole per farlo sentire a suo agio anche fuori casa.

4 – CIBO E ACQUA Per evitare che il vostro animale soffra di mal di trasporto, non fatelo mangiare prima della partenza. Tenete acqua fresca a portata di mano, in un recipiente ermetico. Se il cane viaggia in stiva in aereo dovrà avere con sé nel trasportino una ciotola per l’acqua.

5 – PAUSA Fate delle pause durante il tragitto. Se viaggiate in macchina fermatevi presso le aree di sosta, se state organizzando un viaggio in treno informatevi se ci sono fermate più lunghe in alcune stazioni e approfittatene.

 

 

Ma quali sono le regole per viaggiare in aereo, treno, pullman o carpooling? Virail ricorda le norme da tenere a mente quando si organizza un viaggio a 6 zampe.

 

Viaggiare in aereo con il cane

Se navigando su Virail scegliete come opzione di viaggio l’aereo, ricordate che dovrete fare un biglietto anche per il vostro cane. A seconda della taglia potrà volare in cabina oppure in stiva: in ogni caso, dovrà rimanere dentro al trasportino o al kennel omologato IATA (International Air Transport Association). Attenzione: non possono volare i cuccioli che hanno meno di 3 mesi di età.

 

Viaggiare in treno con il cane

Come ricorda Virail, in treno è ammesso un solo animale per ciascun viaggiatore. I cani di taglia piccola viaggiano gratuitamente – previa comunicazione – all’interno dell’apposito contenitore (dimensioni 70x30x50). I cani di taglia medio-grande, con guinzaglio e museruola, hanno invece bisogno del biglietto. Per il mese di agosto tante società per il trasporto ferroviario propongono offerte per portare gli amici animali in carrozza.

 

Viaggiare in carpooling con il cane

Su Virail è possibile visualizzare anche le offerte per spostarsi in carpooling: per prendere un passaggio insieme a Fido, controllate che il conducente indichi nel suo annuncio la possibilità di portare cani a bordo. Per questioni di sicurezza gli animali possono viaggiare su BlaBlaCar solo in presenza del legittimo proprietario. Preferibilmente, il cane dovrebbe viaggiare in un kennel rigido, per non creare problemi al guidatore, oppure nell’abitacolo con la cintura di sicurezza, per non farsi male in caso di frenate brusche. Portate un telo per proteggere i sedili e un mini aspirapolvere per auto per ripulire l’auto dai peli del cane.

 

Viaggiare in pullman con il cane

Per chi si sposta per lunghe distanze con i pullman in compagnia del proprio amico a 4 zampe, bisogna tener conto che non sempre purtroppo gli animali domestici sono ammessi a bordo. In alcuni casi possono viaggiare – pagando un biglietto – i cani di piccola taglia, trasportati in una borsa o in altro mezzo idoneo.

ansa

In treno con il cane. foto iStock. © Ansa

E’ la giornata del gatto, Micio spopola sui social Nelle case degli italiani ce ne sono 7,5 milioni

Un gatto © Ansa

Da Facebook a Instagram, sono migliaia le foto di Micio pubblicate oggi sui social con gli hashtag #internationalcatday, #worldcatday e similari.

L’occasione è la Giornata internazionale del gatto, una ricorrenza stabilita nel 2002 dall’International Fund For Animal Welfare, che si aggiunge agli altri festeggiamenti del quattrozampe in calendario. Il 17 febbraio, infatti, in Italia si celebra la Festa nazionale del gatto, mentre il 17 novembre è dedicato ai gatti neri.

Il gatto vive insieme all’uomo da almeno 9.500 anni ed l’animale domestico più diffuso al mondo, dal Nord America all’Europa. Non è invece amato in Australia, dove la sua importazione per mano degli europei ha contribuito all’estinzione di diverse specie endemiche. Nelle case degli italiani vivono circa sette milioni e mezzo di gatti.

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