Anche nell’ospedale di Reggio Emilia è in vigore la “Tassa sui morti”

da Gazzetta di Reggio

Un nuovo esborso s’è aggiunto alle spese rilevanti che una famiglia deve sostenere per accompagnare il caro estinto nell’ultimo viaggio. Si tratta della vestizione della salma, un’operazione che veniva compiuta dal personale addetto all’obitorio dell’arcispedale Santa Maria Nuova e che non è più a carico dell’Ausl. Se ne devono occupare i familiari, che perlopiù ricorrono a un’agenzia di pompe funebri spendendo da 100 a 200 euro.

Lo ha deciso lo scorso 13 marzo la Direzione generale Cura della persona, salute e welfare della Regione Emilia Romagna, diramando alle aziende sanitarie una direttiva che prescrive: “Il personale della struttura sanitaria si limiterà a svolgere le funzioni di competenza, nel cui ambito non sono previste la vestizione e la tanatocosmesi della salma. Il compito della vestizione del deceduto e del confezionamento del feretro spetta all’impresa di onoranze funebri, preventivamente incaricata dagli aventi causa”. Tale mansione, cioè, compete all’agenzia pagata dai parenti del defunto e non al personale infermieristico delle aziende sanitarie.

Rispetto all’onere complessivo di un funerale, che va dai due o tremila euro fino ai 15mila delle cerimonie più sontuose, potrebbe essere poca cosa un’aggiunta di 100 o 200 euro, che peraltro riguarda soltanto chi muore nel nosocomio reggiano, dal momento che gli altri ospedali della provincia, le cliniche, le case di riposo e gli hospice non hanno mai provveduto alla vestizione delle salme.

Tuttavia la novità, spiacevole soprattutto per i meno abbienti, non ha mancato di suscitare un’accesa polemica. Fabrizio Ragni, capogruppo di Forza Italia nel consiglio comunale di Forlì, ad esempio ha accusato la Regione di imporre una «tassa sui morti».

La Regione gli ha risposto piccata e sdegnata, respingendo tale definizione infamante. Ragni ha replicato: «Non vogliamo chiamarla tassa? Ok, chiamiamola allora nuova spesa, ulteriore ticket, un costo aggiuntivo e via di questo passo… ma il significato è lo stesso».

Nella maggior parte dei casi, però, il cambiamento non è stato avvertito. Infatti avveniva già molto spesso che l’impresa di pompe funebri perfezionasse la vestizione sommaria effettuata all’obitorio. «Il personale dell’obitorio – spiega Paolo Leoni, titolare dell’agenzia funebre Reverberi – faceva perlopiù un lavoro non rispondente alle richieste delle famiglie. Quindi dovevamo correggerlo o rifarlo, impiegando ancora più tempo che per un intervento ex-novo. Ora gli infermieri si limitano a prelevare la salma e a portarla nelle camere mortuarie. Spetta a noi intervenire sempre con professionalità per presentare il defunto nel modo migliore. Provvediamo alla pulizia del corpo, a lavare e fonare i capelli, al trucco e alla toelettatura, in modo che la persona mostri il più possibile l’aspetto che aveva in vita».

Con altrettanta perizia interviene la Saof, il dipartimento di onoranze funebri della Croce Verde, che continua a gestire in città la maggior parte dei funerali e fa parte dell’associazione Efi (eccellenze funerarie).

Fumo nero sopra Reggio Emilia, brucia il magazzino del Conad Le Vele

Un’altissima colonna di fumo nero si è innalzata intorno alle 16 di oggi, domenica 5 agosto, all’altezza del centro commerciale “Le Vele” tra via Adua e via Regina Margherita. Numerose le chiamate ai vigili del fuoco che sono usciti con uomini e mezzi dal comando di via della Canalina.

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