L’allarme. Circolano senza assicurazione 2,8 milioni di auto

Circolano senza assicurazione 2,8 milioni di auto

L’Ania, l’associazione nazionale delle imprese assicuratrici, stima che nel 2017 circa 2,8 milioni di veicoli, pari al 6,3% del totale di quelli circolanti, non possedevano una copertura assicurativa. È quanto si legge nella documentazione diffusa in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione delle imprese assicurative. Il valore risulta in realtà in lieve diminuzione rispetto al 2016,
quando si stimavano 2,9 milioni di veicoli non assicurati, con un’incidenza del 6,7%. Ma l’allarme per le conseguenze che ne derivano resta forte. L’Ania definisce “significativa” la differenza a livello regionale: la percentuale di chi circola senza copertura assicurativa supera infatti il 10% nel Sud del Paese, è pressoché media nel Centro e molto inferiore (4,1%) al Nord. Guardando alle maggiori città, spicca il dato di Roma, dove l’incidenza dei non assicurati è pari al 9,8%. Ma molto peggio vanno le cose a Napoli (17%, praticamente un veicolo su sei è “scoperto“) e a Reggio Calabria (13,7%).

A parte la forte sanzione amministrativa che tocca a chi è sorpreso a viaggiare senza RC auto o con assicurazione scaduta (da un minimo di 849 euro ad un massimo di 3.396 euro), le conseguenze possono diventare drammatiche per chi viene coinvolto in un incidente con una vettura senza copertura per poter ottenere il rimborso dei danni.

Cosa fare per essere risarciti in caso di incidente

In caso di auto senza assicurazione o non identificata interviene il Fondo di garanzia per le vittime della strada, un organismo operativo dal 12 giugno 1971 amministrato dalla Consap (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici S.p.A.). Questo Fondo ha il compito di garantire il giusto risarcimento ai danneggiati in caso di sinistro che coinvolge un mezzo non assicurato oppure un veicolo che non viene identificato, i cosiddetti pirati della strada. È alimentato da una aliquota sui premi per l’assicurazione obbligatoria della responsabilità civile per i danni causati dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, in sintesi la pagano tutti coloro che fanno una polizza assicurativa.

Il Fondo copre quattro tipologie di sinistri, ovvero quando l’incidente sia stato causato da:

1) un veicolo non identificato: in questo caso vengono risarciti solo i danni alla persona. Se il danno alla persona è grave il Fondo risarcirà anche i danni alle cose con una franchigia di 500 €;
2) un veicolo non assicurato: in questo caso vengono risarciti sia i danni alle cose, con una franchigia di 500 €, che i danni alla persona;
3) un veicolo assicurato con imprese poste in liquidazione coatta amministrativa: in tal caso vengono risarciti sia i danni alle cose che i danni alla persona;
4) un veicolo posto in circolazione contro la volontà del proprietario: in questo caso vengono risarciti i danni alla persona e alle cose subiti dai terzi trasportati o dalle persone trasportate contro la loro volontà oppure dalle persone che sono inconsapevoli della circolazione illegale del veicolo.

Il Fondo provvede al risarcimento del danno in due ulteriori casi

1) incidenti causati da veicoli spediti nel territorio della Repubblica Italiana da un altro Stato dello Spazio Economico Europeo (Paesi della UE + Islanda, Norvegia e Lichtenstein) avvenuti nel periodo intercorrente dalla data di accettazione della consegna del veicolo e lo scadere del termine di 30 giorni: in questo caso vengono risarciti sia i danni alle cose che i danni alla persona;
2) incidenti causati da veicoli esteri con targa non corrispondente o non più corrispondente allo stesso veicolo: anche in questo caso vengono risarciti sia i danni alle cose che i danni alla persona.

L’intervento del Fondo è limitato al massimale di legge vigente: euro 5.000.000,00 per danni a persona per sinistro;
euro 1.000.000,00 per danni a cose per sinistro;

Come chiedere il risarcimento

Per richiedere il risarcimento in caso di sinistro con veicolo non assicurato è necessario compilare online il modulo di richiesta di risarcimento sul sito della Consap reperibile al link dedicato al fondo di garanzia per le vittime della strada, stamparlo in duplice copia debitamente firmato e inviarlo tramite raccomandata (con allegati) all’impresa cessionaria competente e (senza allegati) alla Consap.

Come scoprire se un’auto è assicurata

Al di là dell’esistenza di alcune applicazione per smartphone Android o Apple, anche il Portale dell’automobilista concede questa possibilità di verifica. Una volta entrati nel sito basta andare sulla barra in alto “servizi on line” e dal menù si sceglierà la voce “verifica copertura RCA”. Vi sono poi le pagine che ricordano le sanzioni comminate nel caso in cui un veicolo non abbia la copertura assicurativa, con tanto di indicazione delle multe da pagare. Nella pagina che si aprirà verrà richiesta l’indicazione del tipo di mezzo su cui si vuole effettuare il controllo (quattro ruote oppure due ruote) e, una volta fornita questa informazione, si dovrà segnalare la tipologia: autoveicolo, rimorchio, macchina agricola, ecc…Dopo aver digitato la targa e un codice di verifica che ci verrà indicato, la ricerca fornirà due possibili risposte:

se tutto in regola comparirà il messaggio “il veicolo risulta assicurato”;
se non in regola comparirà il messaggio “il veicolo non risulta in regola con gli obblighi assicurativi RCA. Se sa di avere in corso un regolare contratto di assicurazione, le raccomandiamo di contattare la sua Compagnia di assicurazione”.

da Avvenire

Tecnologia. Michelin, ora le gomme parlano al telefono

da Avvenire

Michelin, ora le gomme parlano al telefono

Nere e rotonde. E adesso anche parlanti. Il rapporto uomo-pneumatici non è dei più facili. Il primo ne ha bisogno per garantire la sicurezza di marcia, ma spesso le trascura. L’altro, invece, finora parlava un linguaggio incomprensibile ai più. Una lingua fatta di segni, di indicazioni, ma spesso difficile da capire da parte dell’umano che da essa pretendeva sempre il massimo assoluto, pur non mettendola nelle condizioni di farlo. Ovvero, pressione bassa, consumi anomali. Con Michelin Track Connect il passaggio successivo al dialogo uomo gomma si è trasformata in una App e in un sensore installato all’interno dello pneumatico che rivela istante per istante cosa succede.

Ce lo spiega Valerio Sonvilla, responsabile prodotto di Michelin Italia: «Sì è vero – ammette – io ho l’abitudine di guardare lo stato delle gomme delle auto che incontro ferme ai parcheggi e questo perché ogni gomma ti parla, ti spiega cosa sta succedendo e cosa succederà a breve. Vedo consumi anomali da un lato e capisco che l’automobilista ha un problema di assetto, vedo un bozzo su un fianco e capisco che c’è stato un contatto col marciapiede che ne mette a repentaglio la durata e la tenuta. Ma io sono un esperto del settore, uno che ci vive e capisco la lingua delle gomme. Ma un automobilista meno esperto, ma veloce e con la passione delle auto e della guida, come può fare? Ora abbiamo creato questa App con dei sensori e da oggi (anche se il lancio avverrà fra qualche mese, ndr) l’automobilista, il guidatore attento, potrà dialogare con la sua vettura, con le sue gomme e capire di che si tratta».

Di che si tratta è presto detto: c’è un sensore da inserire nel battistrada della gomma, all’interno della carcassa, che manda un segnale a una centralina installata a bordo, la quale trasferisce i dati sullo schermo di uno smartphone e dà in tempo reale i valori di temperatura, pressione e tempi sul giro. Sì, tempi sul giro perché in questa prima fase lo sviluppo e l’applicazione del sistema avviene in pista, su gomme alto di gamma, come quelle usate nel test con le Porsche: «Sì abbiamo deciso in questa fase di usare la pista come banco di prova anche perché ci sono condizioni estreme. Abbiamo inserito tutti i circuiti disponibili, il sistema Track Connect ci dice che condizioni ambientali ci sono, se secco, umido o bagnato. Poi ci indica le pressioni e le temperature, che possiamo memorizzare e consultare come archivio. Il sistema ci dice le pressioni, se abbiamo problemi di sottosterzo o sovrasterzo, quindi ci indica come comportarci».

Bello per chi ama la pista, ma potrebbe essere un sistema importante per le strade di tutti i giorni… «Il nostro obiettivo principale è la sicurezza, per cui in pista abbiamo condizioni estreme che necessitano di particolare attenzione. Il sistema è pensato anche per un utilizzo cittadino e non è escluso che in futuro il Track Connect possa essere usato anche dal signor Rossi che non ha le pretese e le esperienze di circuito». Quindi in questa prima fase le gomme parlano con piloti esperti, ma è anche vero che usando certe vetture, si possono fronteggiare i costi. Ogni pneumatico col sensore costa 10 euro in più rispetto a uno normale, poi la centralina costa circa 400 euro per la trasmissione dei dati sullo smartphone. Sono costi che una utilitaria difficilmente potrà sostenere, a meno che il suo guidatore non sia un appassionato dedito alla cura della sua vettura. Di sicuro avere un sistema che consente di capire in tempo reale cosa sta succedendo permette di avere sotto controllo tutto quanto serve. Le gomme parlano, Michelin ha inventato il traduttore dal loro linguaggio a quello umano.

La svolta. Smart compie 20 anni, ed è pronta per il nuovo mondo

La futura Smart: da ottobre 2019 sarà solo elettrica

La futura Smart: da ottobre 2019 sarà solo elettrica

Guidare guardando avanti, sempre. Prima inventando quello che non c’era, cioè una vettura lunga appena due metri e mezzo per rivoluzionare gli spostamenti cittadini. E ora convertendosi completamente all’elettrico, svolta necessaria forse ma comunque epocale per un marchio che non ne aveva bisogno nell’immediato per continuare a realizzare numeri di vendita di assoluto rispetto.
Sta in questo il passato e il futuro di Smart: giusto 20 anni fa, il 2 luglio del 1998, nasceva il primo esemplare. E tra appena 15 mesi, a settembre 2019, verrà prodotta l’ultima Smart a motore tradizionale. Dopo di allorasarà solo elettrica. Una scelta coraggiosa, che coinvolge tutto un brand che oggi vende 25mila vetture l’anno in Italia, primo Paese al mondo come numero di immatricolazioni.

Ma il vero scatto concettuale, Smart lo farà (e in parte già lo fa) con quello che offre insieme a questa svolta. Come amano ripetere coloro che si occupano del marchio a Roma, di fronte all’elettrico si sono innamorati del “problema” e non solo del prodotto, per costruire intorno al cliente un sistema che lo supporti in questa scelta rischiosa. Spiega Maurizio Zaccaria, nominato da pochi giorni direttore Smart e Innovative sales Italia: «La nuova proposta esclusivamente a batteria comporta per il potenziale acquirente tre motivi d’ansia. Il primo è quello che riguarda la struttura di ricarica, e qui arriva la risposta di Smart con la sua offerta di servizi “ready to”, sviluppata per rendere la mobilità pronta per le smart city del futuro».

“Ready to park” già ora offre ai clienti Smart di Roma, Firenze e Genova l’opportunità di parcheggiare all’interno di un network di autorimesse convenzionate, insieme a “ready to charge”, frutto della sinergia con Enel X, la divisione di Enel dedicata a prodotti innovativi e soluzioni digitali per clienti, città, aziende e mobilità elettrica che integra il servizio di ricarica con prenotazione, accesso e pagamento attraverso un’unica App. Per entrare in questo mondo di servizi è sufficiente scaricarla sullo smartphone e inserire la targa della propria auto. «Attraverso la mappa interattiva – spiega Zaccaria – è possibile scegliere il parcheggio con posti liberi e l’eventuale colonnina di ricarica, effettuare la prenotazione e raggiungere l’autorimessa. Per accedere al parcheggio e al punto di ricarica basta attivare il Bluetooth e avvicinare il proprio smartphone alla sbarra del parcheggio. L’App permette di controllare il tempo di sosta, lo stato della ricarica, pagare con carta di credito e aprire la sbarra in uscita».

A oggi la rete “ready to park” conta quasi 100 autorimesse a Roma, 21 a Firenze e 4 a Genova ed è pronto ad espandersi in altre città italiane come Milano e Napoli. La rete di strutture di ricarica entro la fine dell’anno potrà contare su un minimo di due fino ad un massimo di otto punti di ricarica per ogni hub, con potenza fino a 22 kw per ricaricare la Smart in meno di un’ora. «Ma la nostra offerta va oltre – aggiunge il direttore del brand – perchè a chi acquista una Smart elettrica viene offerta e installata gratuitamente anche una colonnina di ricarica privata, una wall-box da sistemare nel garage di casa per chi lo possiede».

Il secondo ostacolo psicologico da superare è e sarà quello dell’autonomia delle vettura: «Attualmente però la Smart elettrica garantisce 160 km di percorrenza con un pieno di elettricità, a fronte dei 40 km giornalieri mediamente percorsi da chi la usa abitualmente: un margine quindi più che sufficiente e che consente di fare il pieno solo una volta ogni 4 giorni». Infine il prezzo, ultimo dubbio degli scettici. La Smart a batteria acquistata con rate mensili costa tra i 330 e i 340 euro al mese, cioè 60-70 in più della versione a benzina, «una differenza – precisa Zaccaria – ampiamente compensata dal risparmio che si ha sul costo del carburante, della manutenzione e dei vantaggi che la scelta elettrica comporta, come l’accesso gratuito nelle Ztl».

da Avvenire

Lavoro / Accenture. Alla ricerca di 100 talenti per l’area Digital

da Avvenire

Alla ricerca di 100 talenti per l'area Digital

Accenture cerca 100 nuovi talenti da inserire entro i prossimi tre mesi nell’area Digital dell’azienda, che si occupa di supportare le imprese nel loro percorso di trasformazione digitale, attraverso nuove e intelligenti tecnologie applicate in ogni settore, esperienze interattive che catturano l’interesse dei consumatori e servizi smart. Di quest’area fa parte anche Accenture Interactive, dichiarata da Ad Age la più grande agenzia digitale del mondo in grado di offrire soluzioni altamente innovative di customer experience che si basano, tra le altre, sulle tecnologie di Intelligenza Artificiale e Realtà Aumentata. Le posizioni aperte riguardano sia giovani neolaureati, sia candidati con esperienza e le figure ricercate saranno inserite in team che operano negli ambiti Digital Marketing, Ecommerce Industry 4.0, Digital Transformation, Data Analytics e Big Data.

Candidati neolaureati
La ricerca si rivolge a giovani neolaureati in discipline Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) con una forte motivazione a lavorare in un ambiente internazionale, innovativo e altamente stimolante, che offre la possibilità di ricevere una preziosa formazione sia in Italia sia all’estero.

Candidati con esperienza
Accenture ricerca professionisti con 2-5 anni di esperienza, che abbiano avuto modo di affinare le competenze in uno o più dei seguenti settori:

 Digital Marketing Campaign (realizzazione campagne integrate multicanale);
 Seo (definizione strategia di ottimizzazione dei diversi canali digitali on/off line) Realizzazione di piattaforme e-commerce su tecnologie Hybris;
 Front-End/Full Stuck Developer;
 Customer Journey design;
 Embedded Software (definizione e realizzazione di software di piattaforme Iot);
 Amazon Web Services (realizzazione di piattaforma per la trasmissione in Cloud dei dati);
 Iot product Specialist (applicazioni di Intelligenza Artificiale e Realtà Aumentata).

«Accenture è alla continua ricerca di professionisti e giovani neolaureati che con le loro capacità e le loro idee contribuiscano ogni giorno a guidare e accelerare il percorso di evoluzione digitale delle più importanti aziende in Italia e nel mondo – ha commentato Massimo Morielli, Digital Lead di Accenture Italia -. Cerchiamo persone con una forte passione per l’innovazione e alla ricerca di un percorso professionale in un ambiente stimolante e in crescita, con vocazione internazionale e in grado di valorizzare le attitudini professionali. In Accenture, infatti, siamo convinti che sia la peculiarità di ogni singola persona a fare la differenza per il nostro successo e quello dei nostri clienti».

Per i profili esperti l’inserimento è l’assunzione con contratto a tempo indeterminato, per i profili più junior l’inserimento è con contratto di apprendistato e di stage per i laureandi. Lo stage in Accenture rappresenta una qualificante esperienza formativa e di orientamento professionale e ha finalità di inserimento con contratto di apprendistato professionalizzante (circa il 60-70% degli stage attivati in Accenture si converte in assunzione).

Per ulteriori informazioni:
https://www.accenture.com/it-it/careers/jobsearch.

L’appello. Aziende piemontesi non trovano trasfertisti

da Avvenire

Aziende piemontesi non trovano trasfertisti

«Cerchiamo 25 addetti dedicati alle trasferte in tutto il mondo, per l’avviamento e la manutenzione di macchinari legati all’automazione industriale, tecnici trasfertisti, ma non riusciamo a trovarli». È l’appello di 12 aziende di Cuneo, Asti e Torino. «La nostra proposta – spiega Guglielmo Gai, amministratore delegato della Gai Macchine Imbottigliatrici Spa di Ceresole d’Alba – è quella di un corso di alta formazione finalizzato all’assunzione, come già fatto con successo l’anno scorso, tanto che oggi sono 23 le persone assunte, ovvero il 90% dei partecipanti. Si tratta di un’occasione straordinaria per entrare a far parte dell’organico di una grande azienda per la quale svolgere quello che ritengo uno dei lavori più affascinanti nel mondo della meccanica: quello del trasfertista. Una professione che consente di girare il mondo, conoscere culture diverse e costruire rapporti umani».

Il corso di alta formazione è totalmente gratuito ed è rivolto ad almeno 25 giovani diplomati o laureati disoccupati di qualsiasi età.

«Italiani». Il nuovo documentario di Tv2000 sui figli dei migranti di prima generazione

da Avvenire
In occasione del Nelson Mandela Day, Tv2000 trasmette mercoledì 18 luglio alle 20.45 «Italiani – volti e storie di un paese che cambia» un documentario sul tema dell’immigrazione. Nel documentario protagonisti i figli della prima generazione di profughi e migranti. Sono nati in Italia o arrivati nel nostro Paese quando erano ancora bambini.

Qui hanno studiato e alcuni di loro si sono anche laureati, molti qui lavorano e hanno formato una famiglia. Non sono stranieri di “seconda generazione”, sono una “nuova generazione” di italiani. Nel documentario, realizzato in collaborazione con il Meeting per l’Amicizia tra i Popoli, si incontrano e si raccontano le storie alcuni di loro. Le loro voci e i loro sguardi sgretolano i muri degli stereotipi. Hanno origini e tradizioni diverse e molto lontane, ma è con loro che gli italiani sono chiamati a costruire la nuova identità di un Paese sempre più multietnico. A cura dei giornalisti del Tg2000, Luciano Piscaglia e Marco Bergamaschi.