Dischi Musica Sacra / Rivive potente l’“Estro Poetico-Armonico” di Benedetto Marcello

Dei fratelli Marcello, Benedetto è il più anziano e sicuramente la figura artistica più enigmatica e originale. Nato a Venezia nel 1686 in una famiglia patrizia, fu avvocato, magistrato e personalità di spicco nella vita pubblica della Serenissima, ma anche poeta, scrittore e autore del celebre libello satirico (peraltro dato alle stampe in forma anonima) Teatro alla moda, in cui passò in rassegna con pungente ironia i vezzi e il malcostume che caratterizzavano la ribalta del melodramma settecentesco.
Morì nel 1739 a Brescia, dove ricopriva la carica di Camerlengo della Camera dogale, nel giorno del suo 53° compleanno, ma la sua fama immortale è dovuta soprattutto all’attività di compositore ed è legata in modo particolare alla pubblicazione degli otto tomi dell’Estro poetico-armonico, che raccolgono le intonazioni dei primi cinquanta Salmi del Salterio su testi tradotti dalla Vulgata ed elaborati in forma poetica e in lingua italiana dal letterato veneziano Girolamo Ascanio Giustiniani.
Si tratta di un’opera straordinaria per ispirazione e concezione, così come del tutto convincente appare la lettura offerta dall’ensemble L’Amoroso diretto da Guido Balestracci, con la partecipazione delle voci soliste del soprano Caroline Pelon e del contralto Mélodie Ruvio. Una selezione di quattro Salmi (14, 21, 27, 38) che lascia riaffiorare la ricchezza del mondo espressivo e spirituale di Benedetto Marcello, portando appunto in primo piano l’estro poetico e la forza drammatica di pagine come il Salmo “Volgi, mio Dio, deh volgi un de’ tuoi guardi”, in cui lo sconsolato lamento del re Davide (“Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”) pare quasi trasformarsi idealmente in una breve Passione condensata in quindici brani tra arie, recitativi e intonazioni di preghiere ebraiche, con numeri di grande suggestione come l’episodio “Forar le mani mie, foraro i piedi”, in cui il lento pizzicato dei bassi sembra evocare la crocifissione di Gesù: e qui l’arte di Marcello raggiunge vertici assoluti.

Benedetto Marcello
Estro Poetico-Armonico
L’Amoroso, Guido Balestracci
Arcana / Self-Tàlea. Euro 20,00

Avvenire

In mostra cinquanta icone copte e oggetti della tradizione religiosa d’Egitto

Un esempio di icona copta (immagine d'archivio)

Un esempio di icona copta (immagine d’archivio)

Cinquanta icone sacre e una trentina di altri oggetti provenienti dalla tradizione religiosa cristiano copta d’Egitto: è questo il tesoro che arriva in mostra a Viterbo grazie alla collaborazione fra Curia di Viterbo, Fondazione Caffeina Cultura, Fondazione Cultura e Arte e Fondazione S.I.B. Italiana di Beneficenza – Fondazione Benedetti, l’ente che porta il cognome del fondatore dell’ospedale italiano al Cairo. L’esposizione aprirà i battenti domani, domenica 24 giugno, alla presenza della ministra della cultura egiziana Ines Abdel-Dayem, dell’ambasciatore d’Egitto in Italia Hisham Mohamed Badr, del sottosegretario alla Cultura del governo italianoLucia Bergonzoni, del vescovo di Viterbo monsignor Lino Fumagalli di ritorno dal pellegrinaggio che la diocesi del capoluogo della Tuscia sta conducendo nelle terre del Sinai, sulle orme della Sacra Famiglia, a cementare un rapporto fra Italia ed Egitto sempre più stretto.

Pellegrinaggio in cui, ha dichiarato il vicario generale della diocesi di Viterbo don Luigi Fabbri, «per la prima volta nella storia un
vescovo cattolico ha potuto celebrare una messa di rito cattolico all’interno di un monastero ortodosso, alla presenza dei monaci stessi. Un momento di grande importanza nel dialogo interreligioso». Quanto alla mostra, il vicario generale ne ha sottolineato il rilevante valore sacrale e liturgico: «Attraverso l’icona il credente è nelle condizioni di avere la concretezza di una presenza altra: Dio, i santi, la Madonna. Parliamo di un veicolo della fede molto potente, al centro delle riflessioni del mondo cristiano fin dai tempi della questione iconoclastica».

«Siamo onorati, come fondazione Caffeina Cultura, di fare la nostra parte per favorire e rinsaldare il dialogo ecumenico e l’unità dei
cristiani», il commento invece Giacomo Barelli a nome della Fondazione Caffeina Cultura, co-promotrice della mostra: «Parliamo di un tema cruciale per la nostra epoca, oltre che al centro dei pensieri del pontificato di Papa Francesco. In particolare la relazione con i paesi del Vicino Oriente come l’Egitto è sempre più cruciale e fra le priorità del governo appena insediatosi».

Fondazione Caffeina Cultura si augura infatti che i giorni del festival, della mostra delle icone e della mostra dei tesori di Tutankhamon possano essere soprattutto un’occasione di dialogo, di scambio e di amicizia fra confessioni religiose, popoli e paesi del Mediterraneo, visto che accanto agli elementi dell’arte sacra cristiana troveranno spazio nell’esposizione anche 17 pezzi iconografici di arte islamica a testimoniare lo spirito integralmente ecumenico della proposta.

da Avvenire

Salute. L’Italia «batte» la Sla: partono i nuovi progetti di ricerca

L'Italia «batte» la Sla: partono i nuovi progetti di ricerca

Abituati come siamo ad avere scarsa fiducia nei possibili risultati della ricerca scientifica italiana, viste le ristrettezze materiali nelle quali abitualmente deve muoversi, desterà certo qualche sorpresa il fatto che sul terreno della Sla, invece, l’Italia è ai vertici mondiali, seconda ai soli Stati Uniti per numero di pubblicazioni scientifiche in una materia tanto complessa e di così rilevante impatto umano e sociale. Il criterio che decide questa particolare classifica la dice lunga sul valore effettivo della ricerca italiana: uno studio arriva infatti sulle pagine delle pubblicazioni alle quali guarda la comunità scientifica internazionale solo se ha superato rigorosi controlli incrociati di ricercatori di tutto il mondo, chiamati a valutare il merito dei risultati senza neppure sapere dove sono stati conseguiti.

L’eccellenza italiana nella ricerca su questa malattia neurodegenerativa che colpisce 10 persone ogni 100mila abitanti, con 6mila malati nel nostro Paese, è emersa nei giorni scorsi in occasione del «Global day» dedicato alla Sla, occasione anche di un incontro di 300 tra malati e famiglie con il Papa in Vaticano, organizzato da Aisla.

Motore del successo scientifico italiano è la Fondazione Arisla (Associazione per la ricerca sulla Sla) che ha appena erogato 832.984 euro per sei nuovi progetti di ricerca selezionati da una commissione scientifica internazionale tra i 143 partecipanti al bando annuale. Il nuovo percorso di ricerca si aggiunge a quelli sin qui sostenuti dalla Fondazione, che dal 2009 a oggi ha erogato 11,4 milioni di euro supportando 68 progetti e oltre 260 ricercatori in Italia. La scalata al ranking mondiale, in particolare negli ultimi cinque anni, è una logica conseguenza.

Il primo passo è conoscere la malattia, seguono quelli di tipo traslazionale, ovvero gli approcci alla terapia sull’uomo. Caratterizzata dalla degenerazione dei motoneuroni – cellule nervose cerebrali e midollo spinale responsabili dei movimenti della muscolatura volontaria – la Sclerosi laterale amiotrofica è un continente da esplorare attraverso la ricerca di base. Cinque dei nuovi progetti italiani sono infatti finalizzati a esplorare i meccanismi che innescano la patologia con strumenti altamente innovativi: il progetto «Tdp-43-Struct» indaga la struttura della proteina Tdp-43, che ha un ruolo centrale nella patologia, per purificarla e standardizzarne la produzione rispondendo alla domanda sul perché i motoneuroni muoiono selettivamente. Sempre per la ricerca di base, il progetto «AxRibAls» indaga la capacità degli assoni, parti filamentose del motoneurone che trasmettono i segnali elettrici, di mantenere le proteine necessarie alla loro funzione e sopravvivenza.

C’è poi il progetto «Irkals», che analizza la funzione di residui di infezioni retrovirali incorporati nel nostro Dna, rilevati in grandi quantità in una parte dei pazienti affetti da Sla. Infine, lo studio «HyperAls» affronta le alterazioni metaboliche di cui sono affetti i malati per correggerle con farmaci già testati in altre patologie.

Accanto all’attività della Fondazione Arisla, che fa sapere di «non voler mollare fino a che la malattia non sarà sconfitta», va ricordato un altro percorso italiano di ricerca d’eccellenza: è quello coordinato da Angelo Vescovi, direttore scientifico dell’Irccs «Casa Sollievo della Sofferenza» di San Giovanni Rotondo, che da oltre un decennio indaga la possibilità di cura con le cellule staminali cerebrali, a partire dalla Sclerosi multipla secondaria progressiva. Né va dimenticato il modello di cura del Centro clinico Nemo di Milano, fondato nel 2006, poi esteso a Messina, Arenzano (Genova) e Roma. Perché l’Italia che ricerca e cura sta correndo, ed è bene saperlo per sostenerla.

da Avvenire

Elezioni. Ai ballottaggi travolto il centrosinistra, avanti il centrodestra con la Lega

A Pisa centrosinistra travolto: il neosindaco Michele Conti è di centrodestra, la Lega diventa il primo partito (LaPresse)

A Pisa centrosinistra travolto: il neosindaco Michele Conti è di centrodestra, la Lega diventa il primo partito (LaPresse)

Il secondo turno delle amministrative in alcuni capoluoghi di provincia ha confermato il vantaggio del centrodestra guidato dalla Lega, che ha conquistato storiche roccaforti del centrosinistra nelle ormai ex regioni rosse.

Il Movimento Cinque Stelle, che alle elezioni locali ottiene risultati inferiori rispetto alle politiche, vince le elezioni ad Avellino ma perde Ragusa, una delle prime grandi città che aveva amministrato.

Con un’affluenza a livello nazionale attorno al 47%, il centrodestra ha vinto a Pisa, con il neo sindaco Michele Conti e col Carroccio primo partito al 24,7%; a Siena, sede del Monte dei Paschi salvato dall’intervento statale, con Luigi De Mossi; a Massa, con Francesco Persiani; a Terni, con Leonardo Latini e la Lega al 29%; a Viterbo, con Giovanni Maria Arena; a Sondrio, con Marco Scaramellini, a Ragusa, con Giuseppe Cassì.

Il centrodestra ha vinto anche in comuni importanti ma non capoluogo come Castellammare di Stabia, Ivrea o Anagni (in quest’ultimo caso al ballottaggio correva anche un candidato del gruppo di estrema destra Casapound).

A Imperia è stato eletto sindaco l’ex ministro di Forza Italia Claudio Scajola, sostenuto da una serie di liste civiche, che era andato al ballottaggio con un candidato di centrodestra. A Messina ha vinto un candidato centrista, Cateno De Luca, in corsa contro il centrodestra.

A Imola, grosso centro del bolognese storicamente guidato dal centrosinistra, ha vinto la candidata del M5s Manuela Sangiorgi.Il centrosinistra è primo ad Ancona, a Brindisi, a Teramo. A Siracusa il candidato di centrosinistra, Francesco Italia, che al primo turno era quasi 20 punti sotto quello del centrodestra, ha vinto a sorpresa sostenuto da un cartello di liste civiche.

avvenire