27.ma Festa dei Popoli sul tema dell’accoglienza

Gruppo di migranti

27.ma Festa dei Popoli sul tema dell’accoglienza

La manifestazione è promossa dall’Ufficio Migrantes della diocesi di Roma e dalla Caritas di Roma, in collaborazione con le comunità cattoliche etniche, con Impresa Sant’Annibale Onlus e tante realtà che lavorano nel campo delle migrazioni (Centro Astalli, Missionari scalabriniani, Missionari comboniani, Acli provinciali di Roma, Earth Day Italia, Apicolf e Federcolf). Novità di quest’anno, la presenza di un’autoemoteca, in collaborazione con la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli e il Gruppo Donatori Sangue F. Olgiati Onlus, sul sagrato della Basilica con la possibilità di donare il sangue.

Il programma della Festa

Alle 10 si terrà il convegno “La Chiesa in ascolto” al Pontificio Seminario Romano Maggiore, con i rappresentanti del mondo laico e cattolico delle diverse comunità presenti a Roma; porteranno la propria testimonianza anche rifugiati ed ex minori non accompagnati che hanno vissuto un positivo percorso di integrazione nella società italiana. Quindi, a mezzogiorno, all’interno della Cattedrale di Roma, è prevista la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Luis Francisco Ladaria Ferrer, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, e animata da 26 comunità etniche di diverse nazionalità. Al termine la degustazione di piatti tipici. Seguirà nel pomeriggio lo spettacolo multietnico, una sfilata di abiti tradizionali ed un concerto. Il padre scalabriniano Franco Mazzone, uno degli organizzatori, spiega ai nostri microfoni, il significato della manifestazione romana.

vaticannews

Pentecoste, cosa e perché si festeggia

Duccio di Buoninsegna, "La Pentecoste"

Duccio di Buoninsegna, “La Pentecoste”

Nella Solennità di Pentecoste si celebra la discesa dello Spirito Santo su Maria e gli apostoli riuniti insieme nel Cenacolo. Con la Pasqua e il Natale costituisce una delle feste più importanti del calendario liturgico, e segna l’avvio della chiamata missionaria della Chiesa.

L’origine del nome e la festa agricola

Jean ii Restout, 'La Pentecoste'

Jean ii Restout, “La Pentecoste”

«Quando verrà lui – spiega Gesù nel Vangelo di san Giovanni –, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà». Letteralmente la parola Pentecoste indica in greco il 50° (giorno). Inizialmente il popolo ebraico lo celebrava, appunto cinquanta giorni dopo la Pasqua. Era un festa agricola, di ringraziamento a Dio per i doni delle terra, che coincideva con l’inizio della mietitura del grano e i primi frutti. Più tardi su questa celebrazione originaria si innestò la memoria del dono delle Tavole della Legge fatto da Dio a Mosè sul monte Sinai. Nel rituale ebraico, a Pentecoste ci si asteneva da qualsiasi lavoro ed era previsto il pellegrinaggio degli uomini a Gerusalemme. Nella tradizione cristiana invece si attribuisce a Tertulliano (155-220) la prima testimonianza della Pentecoste come festa dello Spirito Santo. Sempre cinquanta giorni dopo la Pasqua.

Il racconto degli Atti degli apostoli

'Il trittico' del Beato Angelico

“Il trittico” del Beato Angelico

La discesa dello Spirito Santo viene raccontata al capitolo 2 degli Atti degli Apostoli: «Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste – recita il testo –, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi». Il testo prosegue poi con la prima predicazione dell’apostolo Pietro, che assieme a Paolo, allarga i confini del cristianesimo, sottolineando l’unità e l’universalità della fede dono dello Spirito Santo. Spirito che è concesso a tutti i battezzati e che al tempo stesso, nella fantasia e diversità dei carismi e dei ministeri costruisce la Chiesa. Inesauribile elargitore di doni, sono sette quelli che secondo l’insegnamento del profeta Isaia gli vengono attribuiti: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore di Dio. Nella vita del cristiano, ricevuti inizialmente con la grazia del Battesimo, i doni vengono confermati dal sacramento della Cresima o Confermazione.

La sequenza: Vieni Santo Spirito

Il Papa durante la Messa di Pentecoste del 4 giugno 2017

Il Papa durante la Messa di Pentecoste del 4 giugno 2017

La Liturgia è spesso arricchita da inni allo Spirito Santo: si pensi al magnifico “Veni Creator”. Nella solennità di Pentecoste invece si recita la Sequenza:

Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Vieni padre dei poveri,
vieni datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto conforto.
O luce beatissima,
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza,
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.
Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
sana ciò ch’è sviato.
Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.
Amen.

da Avvenire

Il vescovo Camisasca consacra un diacono e tre presbiteri

La Messa di Ordinazione è sabato 19 maggio alle 19 nella Cattedrale di Reggio Emilia

Sabato 19 maggio alle ore 19 nella Cattedrale di Reggio Emilia il vescovo Massimo Camisascaordinerà un diacono e tre presbiteri tra i seminaristi.

La liturgia si potrà seguire sia in diretta televisiva sui canali 10 e 292 di Teletricolore e sul canale 11 di YouTv (Telereggio), sia in streaming online attraverso i canali web e social raggiungibili dal sito www.laliberta.info.

L’ordinando diacono è fra Jose Adonis Maria Bongo, che ha emesso la professione solenne nei Servi di Maria lo scorso 21 aprile; è originario del villaggio di Pomponan, nelle Filippine, dove all’inizio del prossimo anno riceverà la consacrazione presbiterale.

Saranno inoltre ordinati sacerdoti i seminaristi Marco Lucenti ed Emanuele Sica, per la nostra Diocesi, e Prince Osei Ampong per l’Arcidiocesi di Kumasi.

Prince, Emanuele e Marco

GUARDA LA DIRETTA  STREAMING SABATO SERA ORE 19

Marco Lucenti, 36 anni, proviene dalla parrocchia del Santissimo Nome di Maria in Tressano, facente parte dell’unità pastorale “Madonna di Campiano” (Castellarano). Dopo il diploma da ragioniere conseguito nel 2000 all’Istituto “Baggi” di Sassuolo, ha lavorato in azienda per oltre un decennio. Negli incarichi che l’hanno accompagnato dopo l’ingresso in Seminario, la catechesi è rimasta il campo d’azione prevalente: così a Poviglio, dove è rimasto fino al 2014, quindi nell’unità pastorale di Sassuolo centro, fino al 2016, e attualmente nell’unità pastorale guastallese “Beata Vergine della Porta”, con residenza a Pieve di Guastalla.

Don Marco celebrerà la prima Messa a Tressano domenica 20 maggio alle 17.30.

Emanuele Sica, 27 anni, proviene dalla parrocchia di San Francesco da Paola a Ospizio (Reggio Emilia), nell’unità pastorale “San Giovanni Paolo II”. Il 7 maggio scorso, a Borzano di Albinea, ha fatto le promesse temporanee di adesione alla Comunità sacerdotale “Familiaris Consortio”. Ha conseguito il diploma magistrale nel 2009 al Liceo “Canossa” di Reggio Emilia e la laurea triennale in Economia e Finanza a Modena nel 2012, anno del suo ingresso in Seminario.

I servizi pastorali hanno visto impegnato a San Maurizio in città, a San Martino in Rio e da due anni a questa parte nella segreteria della Visita pastorale e nel servizio liturgico ad Albinea.

Don Emanuele celebrerà la prima Messa domenica 20 maggio alle 10.30 nella chiesa di Sant’Alberto di Gerusalemme, in città.

Prince Osei Ampong, 33 anni, proviene dal villaggio di Abuabugya, in Ghana, per l’Arcidiocesi di Kumasi. Dal 2013 ha studiato nel Seminario reggiano, occupandosi per lo più delle comunità ghanesi di San Lorenzo a Reggio Emilia, di Casalmaggiore e di Marzaglia (Modena).

Don Prince celebrerà la prima Messa domenica 20 maggio alle 10 nella parrocchia della Beata Vergine Assunta in Marzaglia Nuova (Modena).

Da martedì 15 a venerdì 18 maggio è lo stesso monsignor Camisasca che sta guidando gli esercizi spirituali ai quattro ordinandi, a Marola, sul Vangelo di Giovanni ne I fratelli Karamazov.

laliberta.info

Addio di Buffon alla Juve dopo 17 anni in maglia bianconera

© ANSA

Applausi e abbracci, cori e striscioni per Gigi Buffon, all’ultima partita con la maglia della Juventus. Il portiere e capitano bianconero è sbucato dagli spogliatoi con i suoi tre figli – il più piccolo, Leopoldo, avuto da Ilaria D’Amico, in braccio e gli altri due, Louis Thomas e David Lee, di Alena Seredova, per mano – mentre tutto lo stadio gli tributava un lungo applauso. “C’è un solo numero 1, c’è un solo numero 1”, hanno intonato le curve. Prima del fischio d’inizio, Buffon ha abbracciato i compagni, uno a uno.

Scrosciante l’applauso per il numero 1 bianconero anche quando ha toccato il primo pallone, davanti alla curva nord dell’Allianz Stadium. Nella curva sud gli ultrà hanno esposto lo striscione con una frase dedicata a Buffon: “Solo chi tenta l’assurdo raggiunge l’impossibile”. E gran parte della curva è stata coperta per qualche minuto da un gigantesco bandierone con l’immagine del portiere e lo scudetto targato 2017/2018.

Alle ore 16.21 di sabato 19 maggio dopo 17 anni termina l’avventura di Gigi Buffon con la mAglia della Juventus. Il capitano bianconero ha lasciato il campo al 17′ del secondo tempo ha lasciato il campo al terzo portiere Pinsoglio. Prima di lasciare il campo, accolto dall’ennesima ovazione a applausi di tutto lo stadio, Buffon la abbracciato tutti i compagni.

Juventus batte Verona 2-1 nell’anticipo della 38ma e ultima giornata di campionato, disputato a Torino.

E c’era il diluvio sull’Allianz Stadium quando è cominciata la premiazione della Lega calcio per lo scudetto vinto dalla Juventus. Riparato sotto un ombrello, il presidente Gaetano Miccichè ha cominciato la consegna delle medaglie con il numero 2 della Juve, De Sciglio. Per il numero 1, Gigi Buffon, è stato riservato, ovviamente, il posto finale per l’ultima ovazione nella giornata dell’addio (quantomeno da giocatore) alla Juventus.

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