Diabetologi, le terapie innovative sono negate a troppi malati anche in Piemonte ed Emilia Romagna

Diabetologi, le terapie innovative sono negate a troppi malati © Ansa

(dell’inviata Manuela Correra)  Terapie e farmaci innovativi ‘off limits’ per moltissimi malati di diabete in Italia, con una disparità di trattamento tra le Regioni “diventata inaccettabile”. La denuncia arriva dal presidente della Società italiana di diabetologia (Sid), Giorgio Sesti, in apertura del 27/mo Congresso nazionale della Società scientifica: “E’ molto grave – afferma – che si continui a registrare una grande diversità tra le Regioni per quanto riguarda l’accesso ai farmaci, con una situazione a macchia di leopardo che non vede tuttavia il Sud come l’area necessariamente più penalizzata”.
Infatti, spiega Sesti, “nonostante le linee di indirizzo dell’Agenzia italiana del farmaco, varie Regioni hanno deciso norme restrittive per la prescrizione dei farmaci innovativi più costosi: è il caso, ad esempio, di Emilia Romagna, Piemonte e Sardegna, dove si è stabilito una sorta di tetto in base al quale ben oltre il 50% dei pazienti deve essere trattato con i farmaci ‘tradizionali’ partendo dall’assunto di uno sfavorevole rapporto costi-benefici rispetto all’uso delle terapie innovative”. Una posizione rigettata però dalla Sid: “Vari studi – afferma Sesti – dimostrano che le terapie innovative abbattono la mortalità e prevengono un’alta percentuale di eventi cardiovascolari, soprattutto in quel 23% di pazienti con diabete di tipo 2 che già hanno avuto complicanze cardiache”. E non è vero, sostiene, che alla fine il sistema spenda di più: “Il costo annuale di un paziente diabetico ospedalizzato per complicanze è infatti di circa 7.500 euro, mentre un ciclo annuale di un farmaco innovativo costa intorno ai 900 euro.
Dunque, il 75% della spesa per il diabete è dato da ricoveri e complicanze e solo il 25% da farmaci e visite. Ma i farmaci innovativi possono prevenire un’alta percentuale di complicanze e quindi, sul lungo termine, il sistema sanitaria risparmia”.
Analoga situazione, sottolinea Sesti, anche per i dispositivi medici per il monitoraggio continuo della glicemia, molto meno invasivi rispetto ai metodi tradizionali: “In alcune Regioni, come Puglia e Sardegna, non ne è riconosciuta la rimborsabilità ai diabetici di tipo 2, che fanno ben 4 dosi di insulina al giorno e sono quindi costretti a ‘bucarsi’ ripetutamente i polpastrelli per monitorare la glicemia”. Ma le differenze sono “spalmate sul territorio e non registrano una netta contrapposizione nord-sud: così, “Regioni ‘virtuose’ – chiarisce – sono ad esempio Campania, Lazio, Toscana, ma anche la Calabria sul fronte delle prescrizioni dei farmaci innovativi”. A partire da questa situazione, il presidente dei diabetologi lancia dunque un appello al futuro ministro della Salute: “Il diabete, un’epidemia in costante crescita con circa 4 milioni di italiani già colpiti, va considerato come una priorità di salute pubblica, alla stregua dei tumori, e ciò richiede un maggiore investimento in Ricerca e terapie”. Ma altra misura urgente, aggiunge Sesti, è anche “ampliare gli screening per il controllo della glicemia sulla popolazione a rischio, a partire dai soggetti obesi o con familiarità per la patologia, considerando che si stima che sono circa 1 milione i casi di diabete in Italia ancora non diagnosticati”. Si tratta di un semplice esame del sangue “dal costo di un caffè, ma che – conclude – servirebbe ad evitare costi altissimi e, soprattutto, a salvare molte vite evitando complicanze gravi”.

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Il Papa: essere vescovi per il gregge, non per carriera

Francesco alla Messa mattutina a Casa Santa Marta

“È un passo forte, un passo che arriva al cuore; è anche un passo che ci fa vedere il cammino di ogni vescovo all’ora di congedarsi.” Nella sua omelia alla Messa mattutina, il Papa sceglie di commentare la Prima Lettura di oggi, tratta dagli Atti degli Apostoli, un brano di cui domani si leggerà la continuazione.

L’esame di coscienza di Paolo

Nel passo si racconta di quando Paolo convoca ad Efeso gli anziani della Chiesa, i presbiteri. Fa una riunione del Consiglio presbiteriale per congedarsi da loro e per prima cosa fa una sorta di esame di coscienza, dice ciò che ha fatto per la comunità e lo sottopone al loro giudizio. Paolo sembra un po’ orgoglioso, dice Francesco, invece è oggettivo. Si vanta soltanto di due cose: “dei propri peccati e della croce di Gesù Cristo che lo ha salvato”.

L’apostolo è in ascolto dello Spirito

Poi spiega che ora ‘costretto dallo Spirito’, deve andare a Gerusalemme. E il Papa commenta: “Questa esperienza del vescovo, il vescovo che sa discernere lo Spirito, che sa discernere quando è lo Spirito di Dio che parla e che sa difendersi quando parla lo spirito del mondo”.
Paolo sa, in qualche modo, che sta andando  “verso la tribolazione, verso la croce e questo ci fa pensare all’entrata di Gesù a Gerusalemme, no? Lui entra per patire e Paolo va verso la passione”. L’apostolo – continua Francesco – : “si offre al Signore, obbediente. Quel costretto dallo Spirito. Il vescovo che va avanti sempre, ma secondo lo Spirito Santo. Questo è Paolo”.

Il congedo: vegliate sul gregge

Infine l’apostolo si congeda, tra il dolore dei presenti, e lascia dei consigli, il suo testamento, che non è un testamento mondano, il lascito di cose:

Non consiglia: “Questo bene che lascio datelo a questo, questo a quello, quello …”. Il testamento mondano. Il suo amore grande è Gesù Cristo. Il secondo amore, il gregge. “Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge”. Fate la veglia sul gregge; siete vescovi per il gregge, per custodire il gregge, non per arrampicarvi in una carriera ecclesiastica, no.

Il testamento di Paolo

Paolo affida a Dio i presbiteri sicuro che Lui li custodirà e li aiuterà. Poi, torna alla sua esperienza dicendo che non aveva desiderato per sé ‘né argento né oro né il vestito di nessuno’.

Il testamento di Paolo è una testimonianza. È anche un annuncio. È anche una sfida: “Io ho fatto questa strada. Continuate voi”. Quanto lontano è questo testamento dai testamenti mondani: “Questo lo lascio a quello, quello a quell’altro, quello a quell’altro …”, tanti beni. Non aveva nulla Paolo, soltanto la grazia di Dio, il coraggio apostolico, la rivelazione di Gesù Cristo e la salvezza che il Signore aveva dato a lui.

Il Papa pensa a quando verrà la sua ora

“Quando io leggo questo, penso a me” – afferma Francesco –  “perché sono vescovo e devo congedarmi”. E conclude:

Chiedo al Signore la grazia di potermi congedare così. E nell’esame di coscienza non uscirò vincitore come Paolo che … Ma, il Signore è buono, è misericordioso, ma … Penso ai vescovi, a tutti i vescovi. Che il Signore dia la grazia a tutti noi di poterci congedare così, con questo spirito, con questa forza, con questo amore a Gesù Cristo, con questa fiducia nello Spirito Santo.

vaticannews

Lavoro / Userbot. Al via la campagna di assunzioni

Al via la campagna di assunzioni

Userbot, start up innovativa partecipata da PoliHub, lancia la sua innovativa campagna di assunzioni on line, alla ricerca dei migliori sviluppatori italiani per costruire insieme l’intelligenza artificiale (Ia) del futuro. Userbot ha sviluppato una soluzione tecnologica proprietaria di Ia, con l’obiettivo di ottimizzare e rendere più semplici e veloci le comunicazioni tra aziende e consumatori. A fronte di un utilizzo sempre più diffuso di servizi di live chat, primi fra tutti quelli dei più popolari social network, che consentono un processo di domanda-risposta istantaneo, la gran parte delle aziende si trova a fornire con ritardo risposte ai propri clienti, spesso esperienze frustranti per gli utenti finali. Da qui l’idea di utilizzare l’Ia per automatizzare le comunicazioni tra aziende e consumatori.

Il servizio messo a punto da Userbot viene installato sui principali canali digitali: siti web, pagine Facebook, app Ios e Android fino ai servizi di messaggistica come Telegram. Le conversazioni sono gestite direttamente dall’Ia e, nel momento in cui la macchina non è in grado di rispondere a una particolare domanda, questa viene automaticamente girata all’operatore umano in modo da soddisfare in tempo reale la richiesta del cliente, e permettere all’Intelligenza Artificiale di imparare dalle risposte degli operatori umani.

Il Team di Userbot ha dedicato ampio spazio, su una pagina del sito ufficiale, alla descrizione delle sue modalità di lavoro flessibile e asincrono, indicandone anche benefici e vantaggi, mostrandosi quindi come una realtà altamente innovativa non solo da un punto di vista tecnologico, ma anche nei processi organizzativi interni.

da Avvenire

Lavoro / Bando. Tirocini curriculari per 349

Tirocini curriculari per 349

C’è tempo fino al 4 giugno per registrarsi sul sito www.tirocinicrui.it e candidarsi a uno dei 349 tirocini curriculari presso le sedi diplomatiche d’Italia all’estero previsti dal bando Maeci-Miur-Crui.

Sono 49 le Università partecipanti, 187 le sedi a cui verranno assegnati i tirocinanti, così distribuiti: 162 in Europa, 51 in Asia, 43 in America del nord, 35 in Centro e Sud America, 29 in Africa, 18 in Medio Oriente, nove in Oceania, due in Italia.

I tirocini si svolgeranno dal 10 settembre al 7 dicembre del 2018, e potranno essere prorogati di un mese.

Il tirocinio dà diritto a un rimborso mensile minimo di 300 euro e al riconoscimento di almeno un credito per ogni mese di attività. Inoltre 162 studenti saranno ospitati in ambasciata. Seguono 86 posti disponibili nei consolati, 62 negli istituti di cultura, 38 nelle rappresentanze diplomatiche.

da Avvenire