Maltempo: freddo, neve e vento forte da Nord a Sud

(ANSA) – ROMA, 25 FEB – Freddo, neve e vento forte dal Nord al Sud dell’Italia. Il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse che prevede da stanotte nevicate al di sopra dei 300-500 metri, con locali sconfinamenti fino a quote di pianura, sulla Campania e sulla Puglia, e poi in estensione a Basilicata e Calabria.

Da domani pomeriggio si prevedono il persistere di nevicate fino a quote di pianura, sull’Abruzzo e sul Molise, con apporti al suolo da deboli a moderati e, dalla tarda mattinata, venti settentrionali da forti a burrasca sulla Sicilia e sulla Calabria, con possibili mareggiate lungo le coste esposte.

Per domani è stata valutata allerta gialla sull’Emilia Romagna, sull’Abruzzo e sul Molise.

Permane inoltre l’allerta gialla per rischio idrogeologico localizzato sul Veneto, bacino dell’Alto Piave, a causa della frana della Busa del Cristo, nel Comune di Perarolo di Cadore (Belluno), sulla quale è in corso un continuo e attento monitoraggio. (ANSA).

Papa all’Angelus: la trasfigurazione ci fa capire la Pasqua di Gesù

La trasfigurazione di Gesù davanti ai discepoli è “un’apparizione pasquale anticipata” che aiuta loro e noi a capire che la passione di Cristo è un mistero di sofferenza, ma è soprattutto un dono di amore infinito da parte di Gesù. Così Papa Francesco parla all’Angelus dell’episodio raccontato da Marco nel Vangelo di questa seconda domenica d’avvento.

Non un Messia potente, ma un umile servo di Dio

Racconta che Pietro e i discepoli erano stati messi in crisi dall’annuncio della passione e risurrezione da parte di Cristo stesso. Loro infatti respingevano “l’idea che Gesù venisse rifiutato dai capi del popolo e ucciso”. Infatti “attendevano un Messia potente e dominatore, invece Gesù si presenta come umile e mite servo di Dio e degli uomini, che dovrà donare la sua vita in sacrificio, passando attraverso la via della persecuzione, della sofferenza e della morte”.

Come poter seguire un Maestro e Messia la cui vicenda terrena si sarebbe conclusa in quel modo? La risposta arriva proprio dalla trasfigurazione: un’apparizione pasquale anticipata.

Così Gesù prende con sé Pietro, Giacomo e Giovanni, e su un alto monte mostra loro la sua gloria, Gloria di Figlio di Dio. Così permette ai discepoli di non esser travolti dall’evento della passione di Gesù. “Lo hanno visto come sarà dopo la passione: glorioso. E così Gesù li prepara alla prova”.

La trasfigurazione aiuta i discepoli, e anche noi, a capire che la passione di Cristo è un mistero di sofferenza, ma è soprattutto un dono di amore infinito da parte di Gesù. L’evento di Gesù che si trasfigura sul monte ci fa comprendere meglio anche la sua risurrezione.

La Croce non è solo mistero di sofferenza

Così è chiaro che la passione è un dono d’amore

Senza la trasfigurazione e la dichiarazione di Dio “Questi è il Figlio mio, l’amato” chiarisce il Papa, la risurrezione e il mistero pasquale di Gesù non sarebbero stati facilmente compresi. Così invece i discepoli sanno che Colui che soffre e poi è glorificato è il Figlio di Dio, non soltanto un uomo.

I discepoli, conclude Francesco “sono chiamati a seguire il Maestro con fiducia e speranza, nonostante la sua morte”, perché la divinità di Gesù deve manifestarsi proprio sulla croce, proprio nel suo morire “in quel modo”. Affidiamoci fiduciosi al materno aiuto di Maria, la creatura umana trasfigurata interiormente dalla grazia di Cristo, per proseguire con fede e generosità il cammino della Quaresima.

radio vaticana

Terremoti: serie di scosse in Friuli

(ANSA) – TRIESTE, 25 FEB – Una serie di scosse ravvicinate si stanno registrando questa mattina in Friuli, intorno all’area di Forni di Sotto (Udine). La prima, di magnitudo 3.9, è stata registrata dal Centro di Ricerche sismologiche alle 9:16. A questa ne sono seguite altre due di magnitudo 1.1 e 2.4 nei minuti successivi. Il sisma è stato avvertito distintamente in un’area molto estesa, fino in Veneto. Al momento non si registrano né danni, né feriti, ma le scosse hanno causato paura nella popolazione, anche in considerazione del terremoto del 1976, che devastò il Friuli. Decine sono state le telefonate giunte ai centralini delle Forze dell’ordine e dei centri di soccorso. La scossa è stata avvertita distintamente nel capoluogo del Friuli, Udine, dove non si segnalano però momenti di panico. Accertamenti Sono in corso nell’area più vicina all’epicentro da parte dei vigili del fuoco e dei carabinieri di Tolmezzo; anche in questo caso, non si registrano né danni né feriti. Indagini in tal senso continuano nelle frazioni più isolate.

Col nuovo decreto fine ai «trucchi in etichetta». Ora anche nel biologico

I prodotti biologici d’ora in avanti saranno ancora più controllati. È una di quelle notizie che deve far piacere a tutti. E che conta molto almeno sotto due punti di vista: quello del consumatore e quello economico (e quindi anche per i produttori).
Controlli, dunque, per dare più sicurezza e trasparenza e quindi informazioni migliori e cioè maggiore libertà di scelta. Tutto è contenuto in un decreto legislativo che il Governo ha appena approvato e che ha l’obiettivo di armonizzare e semplificare le regole del settore, che in effetti erano ferme al 1995. Più in dettaglio gli obiettivi – ha spiegato una nota del Ministro per le Politiche agricole –, sono garantire una maggiore tutela del consumatore, assicurare una maggiore tutela del commercio e della concorrenza, semplificare e unificare in un solo testo di legge la materia dei controlli, rendere il sistema dei controlli più efficace anche sotto il profilo della repressione. Detto questo, sono importanti alcuni passaggi. Come quello legato al conflitto di interessi fra controllori e controllati (che viene una volta per tutte reso impossibile), oppure la creazione di una «banca dati delle transazioni bio», utile per reprimere le frodi.
Più di tutto, comunque conta la trasparenza. Non per nulla – probabilmente -, il via libera al decreto è arrivato durante il Festival del giornalismo alimentare che a Torino ha impegnato per tre giorni personaggi della comunicazione e della tecnica agroalimentare (oltre che della trasformazione e del commercio), di fatto attorno ad un solo tema: come fare per rendere l’alimentazione e tutto ciò che vi ruota attorno più limpidi e affidabili. E non è un caso che proprio da Torino sia arrivata la richiesta di finirla una volta per tutte con i «trucchi in etichetta» per andare diritti ad «un’informazione chiara, rigorosa e scientifica sul cibo». Nelle produzione biologiche, anche questo traguardo è negli obiettivi del nuovo provvedimento del Governo.
Cosa non da poco come si è detto, visto che il settore delle produzioni agroalimentari biologiche vale – stando a Coldiretti –, qualcosa come quasi 1,8 milioni di ettari, circa 72mila operatori e un fatturato al consumo che supera i 2,5 miliardi di euro. Settore delicato e alla moda oltre che in crescita, quello del biologico. E quindi necessitante di grandi attenzioni che trovano d’altra parte d’accordo i produttori agricoli. Il mercato lo merita. Sempre secondo i coltivatori diretti, sei italiani su dieci nel 2017 hanno acquistato almeno qualche volta questi prodotti. Mentre proprio la crescita della domanda ha spinto le produzioni, soprattutto di ortaggi, cereali, vite e olivo con Sicilia, Puglia e Calabria ai primi posti.

da Avvenire