A Beirut una sartoria per ricucire le esistenze delle donne profughe

Nel vecchio palazzo a Sad el-Baouchriyé, nord di Beirut, anche Sara, 64 anni, sposta lenta gli scatoloni pieni di vestiti. Con lei altre compagne di lavoro organizzano quello che alla Boutique sociale di Arc en ciel, la più importante Ong libanese, chiamano «triage». È il primo stadio del recupero dei vestiti. È uno dei primi passi per recuperare a una buona vita sociale chi vive nel disagio. «Prima avevo cercato di lavorare altrove, ma nessuno accetta di dare un impiego a una donna della mia età», spiega quasi sorridente Sara Daniel Marcos, 5 figli. E’ fuggita da al-Qosh nell’agosto 2014. Anche lei, come le altre irachene, scappata dalla Piana di Ninive.

«Sono rimasta come profuga a Duhok per quasi un anno, ma non c’era la possibilità di vivere per noi». Così anche lei è giunta a Beirut, come uno “scalo” in attesa di un visto per l’Australia dove nel 1991 – dopo la prima guerra del Golfo – sono fuggiti dei suoi parenti. L’aspetto sereno potrebbe ingannare: diabete e un problema alle vie urinarie che richiederebbe un intervento dal costo, per la sanità libanese, di 4mila dollari. Il marito è disoccupato e un figlio fa il portinaio in uno stabile: «Gli danno vitto e una camera, ma non lo pagano».

«Assieme ad altre 8 donne irachene che come me frequentano la chiesa di Nostra Signora del perpetuo soccorso, mi sono presentata alla Boutique sociale. Sono sarta, ma per i miei problemi di schiena mi hanno assegnato allo smistamento dei vestiti così non devo stare seduta troppo a lungo». Gli abiti, raccolti in cassonetti posti a Beirut, vengono separati: quelli in buono stato, quelli da riparare e quelli da cui si possono ricavare degli stracci. I capi migliori – dopo essere stati lavati e sterilizzati – vengono essi in vendita al prezzo simbolico di mille lire libanesi (meno di un dollaro), anche se sull’etichetta viene indicato il prezzo reale. «Un modo per responsabilizzare chi compra», spiega Lara Antun, la responsabile della boutique sociale allestita un anno fa in quello che era un vecchio dispensario. È il progetto pilota che Fundacion Promocion Social – socio Focsiv – supervisiona: altre due boutique, grazie a un finanziamento dell’Ocha (l’agenzia umanitaria dell’Onu), sono attive nella valle della Bekaa e a Nord del Libano. L’obiettivo è di rendere il progetto autonomo dal punto di vista economico nel giro di sette anni.

Al piano di sopra, un gruppo di sarte, lavora le stoffe più pregiate: campionari di tessuti, divise dismesse delle scuole, fodere di cuscini vengono riutilizzati per creare capi di maggior pregio. Un vero atelier, con l’intento di moltiplicare i punti di vendita con una politica di marketing mirata: esposizioni nelle ambasciate, teatri, eventi culturali.

Nella boutique di Sad el-Baouchriyé sono impiegate 18 persone: oltre ai profughi nello staff ci sono pure alcuni portatori di handicap. L’obiettivo di Fundacion Promocion Social è di arrivare in 7 anni alla completa autonomia economica del progetto. A quella data Sara spera di essere in Australia. Intanto con 400 dollari al mese, le medicine che riceve in un dispensario e il pacco di viveri di un’altra organizzazione riesce a sopravvivere con il marito. «Prima nessuno mi dava un lavoro: qui ho trovato un posto dove stare. E fare delle amicizie», spiega prima di tornate a mettere in pila gli scatoloni. La prima colonna a destra è quella dei vestiti per bambini da mettere in vendita questa estate.

da Avvenire

Non profit. Censimento Istat: in Italia 5,5 milioni di volontari

L’Italia è sempre più un paese di volontari. Cresce il numero delle associazioni e anche il numero di persone che, per professione e o scelta, le fanno funzionare. Costruendo ogni giorno una rete di assistenza a chi si trova in difficoltà. I primi risultati del censimento permanente delle istituzioni non profit – realizzato dall’Istat su un campione di 43mila realtà – evidenzia che il settore, anche in un periodo di grave crisi economica come quello che si siamo lasciati alle spalle, gode di ottima salute. Alla fine del 2015 le realtà attive in Italia erano 336.275: l’11,6% in più rispetto al 2011. Complessivamente impiegano 5 milioni 529 mila volontari e 788 mila dipendenti. Rispetto al censimento del 2011 il numero di chi presta la propria opera senza ricavarne un reddito è aumentato del 16,2% mentre i lavoratori dipendenti sono cresciuti del 15,8%. Le istituzioni che operano grazie all’apporto di volontari sono 267.529 (il 79,6% delle unità attive, il 10% in più rispetto al 2011), quelle che dispongono di lavoratori dipendenti sono 55.196, pari al 16,4% delle istituzioni attive.

Diminuisce in media il numero dei dipendenti (che da 16 passano a 14) mentre sale leggermente quello dei volontari (da 20 a 21). La distribuzione territoriale conferma una elevata concentrazione delle associazioni al Nord (qui ha sede il 51% del totale) con la Lombardia che da sola fa la parte del leone con il 15,7% delle realtà, seguita dal Veneto (8,9%) e dal Piemonte (8,5%). Tra le regioni del Centro, che ospitano il 22,5% delle associazioni, la più attiva è il Lazio (9,2%). Se si rapporta il numero di associazioni alla popolazione residente è il Nord-Est a salire sul podio con un’incidenza di 67 istituzioni ogni 10mila abitanti, mentre il Centro ne ha 62,8 e il Nord-Ovest 57,7. La Provincia autonoma di Trento e la Valle d’Aosta hanno in assoluto il rapporto più elevato. Rispetto al 2001 le regioni più dinamiche non un maggiore aumento di associazioni presenti sono la Campania e il Lazio, mentre solo il Molise fa registrare una lieve diminuzione. Per quanto riguarda la struttura organizzativa, l’organico è composto da due dipendenti e 16 volontari. La composizione delle risorse impiegate varia molto in relazione alle attività svolte. In particolare, nei settori della Sanità e della Coesione sociale si riscontra un numero di dipendenti assai più elevato, una quindicina.

L’incidenza tra numero di volontari e popolazione residente è superiore nel Nord-Est con 1221 volontari su 10mila abitanti e nel Centro mentre in termini di dipendenti è il Nord-Ovest ad avere la percentuale più elevata (169 dipendenti ogni 10mila abitanti). In crescita esponenziale, superiore al 30%, i dati sia in termini di dipendenti che di volontari del Sud. Dal punto di vista giuridico la stragrande maggioranza di istituzioni sono associazioni riconosciute e non (l’85%), seguono le cooperative sociali (4,8%) le fondazioni (1,9%) e le istituzioni con altra forma giuridica (l’8%) rappresentante prevalentemente da enti ecclesiastici, comitati, istituzioni sanitarie o educative. Cultura, sport e ricreazione sono gli ambiti nel quale si concentra il numero più elevato di realtà non profit: quasi 220mila, il 65% del totale. L’assistenza sociale è il settore del 9,2% del totale (che include anche le attività di protezione sociale), seguito da relazioni sindacali, religione (realtà cresciute del 110%), istruzione e ricerca e sanità. Per quanto riguarda le finalità il 34,4% delle istituzioni non profit ha come mission il sostegno e il supporto ai soggetti deboli o in difficoltà, il 20,4% la promozione e la tutela dei diritti e il 13,8% la cura dei beni collettivi.

avvenire

I santi del 21 Dicembre 2017

San PIETRO CANISIO   Sacerdote e dottore della Chiesa – Memoria Facoltativa
Nimega, Olanda, 1521 – Friburgo, Svizzera, 21 dicembre 1597
Pietro Kanijs (Canisio, nella forma latinizzata) nasce a Nimega, in Olanda, nel 1521. È figlio del borgomastro della città, ha perciò la possibilità di studiare diritto canonico a Lovanio e diritto civile a Colonia. In questa città ama trascorrere il tempo libero nel monastero dei certosini e la lettura del breve opuscolo d…
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San MICHEA   Profeta
VIII secolo a.C.
Il santo profeta Michea, al tempo di Gionatam, Acaz ed Ezechia, re di Giuda, con la sua predicazione difese gli oppressi, condannò gli idoli e le ingiustizie sociali e annunziò che dal popolo eletto sarebbe nato in Betlemme di Giuda un dominatore, promesso fin dai più remoti giorni dell’ antichità, che avrebbe pascolato Isra…
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Sant’ ANDREA DUNG LAC   Sacerdote e martire
Bac Ninh, Vietnam, 1795 circa – Hanoi, Vietnam, 21 dicembre 1839
Tran An Dung nacque a Bac Ninh, nell’attuale Vietnam. Affidato dai genitori, non cristiani e poverissimi, a un catechista, fu battezzato col nome di Andrea. Divenne anche lui catechista e, dopo altri anni di studio, fu ordinato sacerdote il 15 marzo 1823. Fu arrestato due volte e altrettante liberato, dietro pagamento di un riscatto raccolto per lui da…
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San GIACOMO DA VALENZA   Martire mercedario
† Algeri, 1362
Nato a Valenza in Spagna, San Giacomo, all’età di 27 anni entrò nel convento mercedario di El Puig dove prese l’abito dell’Ordine.Molto amico dei poveri, condusse una vita tutta crocifissa nella pratica di rigide austerità che tutti i religiosi l’ammiravano. Nell’anno 1362 trovandosi ad Algeri in Africa per redimere schiavi, fu preso dai giudei mentre predic…
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San GLICERIO DI NICOMEDIA   Martire
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San TEMISTOCLE DI LICIA   Martire
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San PIETRO TRUONG VAN THI   Sacerdote e martire
Ke-So, Vietnam, 1763 – Hanoi, Vietnam, 21 dicembre 1839
Pietro Truong Van Thi, nato nel villaggio di Ke-So nell’attuale Vietnam, fu ordinato sacerdote il 22 marzo 1906. Uomo sobrio e virtuoso, per un trentennio si occupò di portare i Sacramenti a numerose comunità cristiane. Arrestato il 10 novembre 1839, condivise la prigionia con il confratello padre Andrea Dung Lac. Con lui venne pure decap…
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Sant’ ANASTASIO IL GIOVANE   Martire
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Beato PIETRO FRIEDHOFEN   Religioso e fondatore
Weitersburg, Coblenza, 25 febbraio 1819 – Coblenza, 21 dicembre 1860
Era spazzacamino dall’età di 15 anni, l’orfano Peter Friedhofen e, alla morte del fratello, mantenne la vedova con 11 figli. Come tutti gli artigiani girovagò per la Germania. Fondò opere per poveri e malati. E nel 1850 i Fratelli della Misericordia di Maria Ausiliatrice. Morì a Coblenza nel 1860 a 41 anni. È beato dal 1985. (Avvenire)…
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Beato GABRIEL OLIVARES RODA   Sacerdote francescano, martire
Baza, Spagna, 10 marzo 1888 – Viator, Spagna, 21 dicembre 1936
Gabriel Olivares Roda nacque a Baza, in provincia di Granada e diocesi di Cadice, il 10 marzo 1888. Il 18 agosto 1907 compì la professione solenne nell’Ordine dei Frati Minori, mentre il 17 novembre 1912 fu ordinato sacerdote. Morì in odio alla fede cattolica il 21 dicembre 1936 nella località di Campamento de Viator, in provincia …
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Beato DANIELE DELL’ANNUNZIATA   Mercedario
Mercedario del convento di Santa Maria della Pace in Napoli, il Beato Daniele dell’Annunziata, non fece altro che seguire Cristo Signore. Strenuo difensore della libertà della Chiesa e dell’immunità dell’Ordine, famoso per la santità, la dottrina e le opere sante morì nel bacio del Signore.L’Ordine lo festeggia il 21 dicembre….
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Beato JUAN CUSCó OLIVER   Sacerdote e martire
Superiore della comunità e direttore del collegio di San José de Tremp (Lleida). Buon confessore dei religiosi e direttore delle anime, era anche un maestro dalle qualità eccellenti apprezzato dagli studenti e dalle famiglie dei vari centri dove si è svolto il suo ministero. Costretto a lasciare la scuola di Tremp, è stato …
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Beato DOMENICO SPADAFORA DA RANDAZZO   Domenicano
Randazzo, 1450 – Monte Cerignone, 21 dicembre 1521
Nasce a Randazzo, in Sicilia, nel 1450 dalla nobile famiglia Spadafora, oriunda di Costantinopoli, così chiamata perché aveva la dignità di portare la spada sguainata davanti all’imperatore. Domenico entra nell’Ordine Domenicano, nel convento di Santa Zita a Palermo. Inviato a Padova per gli studi, conseguito il dottorato, torna in Sicilia. Frattanto gli abi…
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