Maltempo: in arrivo freddo, piogge e vento forte

Una perturbazione atlantica interesserà da domani il nostro Paese con piogge e temporali, specie sulle aree a ridosso dell’Appennino settentrionale, accompagnate da venti forti e, da sabato 9 dicembre, da un brusco calo delle temperature. Lo rende noto la Protezione Civile che emana un avviso a partire dalle prime ore di domani, con venti forti, fino a burrasca, che interesseranno Piemonte, Liguria, Toscana, Emilia Romagna e Marche, in estensione nel corso della mattinata a Umbria e Lazio, con possibili mareggiate sulle coste. Si prevedono inoltre precipitazioni diffuse, anche a carattere temporalesco, sulla Liguria nel settore di levante e sull’alta Toscana. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata per domani allerta gialla sul settore di levante della Liguria, sui bacini meridionali dell’Emilia Romagna, sul nord della Toscana, sulla Marsica e sul bacino dell’Aterno in Abruzzo, sull’Umbria, sul Lazio e sulle aree dell’alto Volturno e del medio Sangro in Molise. (ANSA).

Messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Un invito ad ascoltare, discernere e vivere quello che il Signore ci chiede oggi

Ascoltare, discernere e vivere la Parola di Dio: sono questi gli aspetti che accomunano ogni vocazione, personale ed ecclesiale. Lo scrive papa Francesco nel Messaggio per la 55esima Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, che si celebrerà il 22 aprile 2018 sul tema «Ascoltare, discernere, vivere la chiamata del Signore». Il messaggio (TESTO INTEGRALE) è stato pubblicato stamani.

In apertura del Messaggio, il Papa ricorda che a ottobre 2018 si svolgerà il Sinodo dei vescovi dedicato ai giovani, e in particolare al rapporto tra giovani, fede e vocazione. «In quell’occasione – osserva – avremo modo di approfondire come, al centro della nostra vita, ci sia la chiamata alla gioia che Dio di rivolge». La vocazione, appunto.

«Non siamo immersi nel caso, né trascinati da una serie di eventi disordinati – prosegue Francesco -, ma, al contrario, la nostra vita e la nostra presenza nel mondo sono frutto di una vocazione divina!».

«Nella diversità e nella specificità di ogni vocazione, personale ed ecclesiale – precisa – si tratta di ascoltare, discernere e vivere questa Parola che ci chiama dall’alto e che, mentre ci permette di far fruttare i nostri talenti, ci rende anche strumenti di salvezza nel mondo e ci orienta alla pienezza della felicità».

L’importanza dell’ascolto, in un mondo di rumori

Dio non si impone alla nostra libertà, ma viene in modo «silenzioso e discreto». Per questo occorre «predisporsi a un ascolto profondo della sua Parola e della vita» imparando a leggere gli eventi con gli occhi della fede. Oggi è sempre più difficile, osserva il Papa, «immersi come siamo in una società rumorosa, nella frenesia dell’abbondanza di stimoli e di informazioni». «Al chiasso esteriore corrisponde spesso una dispersione e confusione interiore», ma è necessario ricordarsi che «il Regno di Dio viene senza fare rumore e senza attirare l’attenzione».

Discernere, «leggere dentro» la vita

Ciascuno di noi, ricorda Francesco, «può scoprire la propria vocazione solo attraverso il discernimento spirituale». Inoltre «la vocazione cristiana ha sempre una dimensione profetica». Per questo «ogni cristiano dovrebbe poter sviluppare la capacità di “leggere dentro” la vita e di cogliere “dove e a che cosa” il Signore lo sta chiamando per essere continuatore della sua missione.

Vivere il presente, testimoni del Signore «qui e ora»

Infine il Papa ricorda che «Gesù annuncia la novità dell’ora presente, che entusiasmerà molti e irrigidirà altri: il tempo è compiuto ed è Lui il Messia, annunciato da Isaia» per «proclamare l’amore misericordioso di Dio ad ogni creatura». Il Vangelo non può attendere le nostre lentezze e pigrizie, non può essere rimandato all’indomani «con la scusa di aspettare sempre un tempo propizio. «La vocazione è oggi! – esorta il Papa – La missione cristiana è per il presente! E ciascuno di noi è chiamato – alla vita laicale nel matrimonio, a quella sacerdotale nel ministero ordinato, o a quella di speciale consacrazione – per diventar testimone del Signore, qui e ora».

«Il Signore continua oggi a chiamare a seguirlo – conclude papa Francesco – Non dobbiamo aspettare per essere perfetti» ma ascoltare la voce del Signore, «discernere la nostra missione personale nella Chiesa e nel mondo, e infine viverla nell’oggi che Dio ci dona».

Il modello reggiano contro la povertà educativa

Si tiene a Reggio Emilia la seconda tappa della manifestazione nazionale dedicata a progetti contro al povertà educativa. L’appuntamento è per il 6 dicembre alle ore 10, all’aula magna Manodori dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Tema dell’incontro ‘La città dei bambini, dal nido all’università. Il modello reggiano contro la povertà educativa’. 

Nel nostro Paese, oltre un milione di minori vive in povertà assoluta e un bambino su tre è a rischio di esclusione sociale. Anche l’Europa ha lanciato un grido d’allarme mettendo in evidenza come povertà educativa e materiale si incrementino a vicenda.

Da un accordo tra governo, fondazioni bancarie e forum nazionale del terzo settore è nato quindi un fondo per contrastare l’abbandono scolastico e le difficoltà di accesso all’istruzione che molti bambini vivono ancora. La Fondazione Manodori ha aderito e sollecitato altri soggetti del territorio reggiano a partecipare ai bandi. Due progetti presentati da realtà reggiane hanno già ottenuto i fondi per la realizzazione.

Il modello reggiano è oggi conosciuto a livello internazionale come ‘Reggio Emilia Approach’, un approccio pedagogico maturato a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso e che ha creato un sistema misto di gestione delle scuole d’infanzia particolarmente innovativo e, per l’epoca, rivoluzionario. Si può quindi, a buon diritto, parlare di Reggio Emilia come ‘la città dei bambini’.

Proprio su questi temi sarà chiamata a confronto l’intera comunità educante del territorio, con interventi di Gianni Borghi, presidente della Fondazione Manodori, Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, presidente della Provincia di Reggio Emilia, Mario Maria Nanni, dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, Riccardo Ferretti, prorettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia. A concludere i lavori sarà Carlo Borgomeo, presidente dell’impresa sociale Con i Bambini.

“Siamo particolarmente orgogliosi – ha detto Gianni Borghi – che la nostra città sia stata individuata come punto di riferimento per l’educazione di bambini e ragazzi. Siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare, soprattutto per rispondere alle emergenze di questi ultimi anni. L’educazione ha un enorme valore umano e sociale e come Fondazione Manodori investiamo in modo particolare in questo settore, convinti che sia la leva per un futuro migliore per tutti”.

Nel corso della giornata interverranno anche i ragazzi, i docenti e le organizzazioni del terzo settore. A presentare i progetti sul territorio saranno Carla Rinaldi, per il progetto ‘Farsi comunità educante’, e Paola Cagliari, progetto ‘Modificare il futuro’.

La manifestazione nazionale è partita da Torino e nei prossimi mesi farà tappa a Milano, Napoli, Brindisi, Catania. L’incontro conclusivo sarà la prossima primavera a Roma, dove le storie e le buone pratiche raccolte durante la campagna verranno simbolicamente consegnate alle istituzioni.

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo – la cui dotazione è di 360 milioni di euro per tre anni –  a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud.

In poco più di un anno sono stati pubblicati tre bandi (Prima Infanzia 0-6 anni, Adolescenza 11-17 e Nuove Generazioni 5-14 anni, quest’ultimo ancora in corso con scadenza il 9 febbraio) e approvati i primi ottanta progetti relativi alla fascia di età 0-6 anni, sostenuti con 62,2 milioni di euro. Info su www.conibambini.org

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