Salute. L’Italia delle diseguaglianze: un laureato vive tre anni in più

Differenze di genere, di luogo di vita e lavoro, di reddito e di lavoro. Come anche il grado d’istruzione e gli stili di vita. Sembrano essere queste le variabili che incidono sulle disuguaglianze della salute in Italia, un problema affrontato per la prima volta con report scientifico L’Italia per l’equità nella salute che il ministero ha chiesto di realizzare all’Inmp, all’Istituto superiore di sanità, all’Agenas e all’Aifa, presentato stamattina a Roma. E il nostro Paese, pur protetto dalla dieta mediterranea e in linea con gli altri Paesi ad alto reddito, resta un territorio in cui il livello di salute varia da regione a regione – e da città a città – ma dipende anche dal grado di istruzione e dal reddito.

E così nel periodo 2012-2014, i maschi italiani laureati potevano sperare di vivere 3 anni in più rispetto a coloro che avevano conseguito al massimo l’istruzione obbligatoria, mentre tra le donne laureate il vantaggio sulle meno istruite era di un anno e mezzo. Stesso discorso nel gap Nord-Sud. Da molti anni infatti il Mezzogiorno presenta un maggior rischio di mortalità prematura del resto d’Italia – fenomeno associato ad una maggiore concentrazione al Sud dello svantaggio sociale – oltre che ad un effetto diretto del contesto di vita di queste regioni sulla salute di chi vi risiede. Ma la differenza nelle aspettative di vita sono state rilevate in molte realtà locali: a Torino, ad esempio, un uomo che attraversa la città, dalla collina alto borghese (a elevato reddito) alla barriera operaia nel nordovest (a basso reddito), vede ridursi l’aspettativa di vita di 6 mesi per ogni chilometro percorso.

Siamo dunque il primo Paese al mondo per la qualità delle cure, ma questi traguardi medici non sono a disposizione di tutti insomma. Per questo il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, annuncia che «su due degli aspetti che tutti noi conosciamo nella nostra vita pratica, ovvero le liste d’attesa e l’accesso di alcuni pazienti a dei ticket non competitivi, abbiamo proposto una serie di iniziative» per eliminare in modo concreto il problema delle liste d’attesa, che «diventa un tema di disuguaglianza sociale in alcuni territori».

ansa

Il Papa affronta le enormi sfide che la Chiesa l’umanità hanno di fronte

Ancora oggi qualche testata giornalistica cercava di capire se Bergoglio avrebbe pronunciato o meno la parola fatidica, “rohingya”. Attesa delusa. Appena arrivato dal Myanmar, dopo un viaggio ed impegni a dir poco massacranti (nel suo entourage non si nasconde la stanchezza del papa) Francesco è arrivato in Bangladesh, in uno scenario molto diverso da quello del Myanmar. Qui la tolleranza religiosa è ben o male praticata da anni e fa parte della cultura e della storia del Paese, che ha una maggiore esperienza internazionale ed è abituato a una cultura multireligiosa e alla dialettica della democrazia.

Esiste una certa libertà di espressione religiosa e politica, tanto che il fondamentalismo religioso musulmano sta prendendo piede, in modo preoccupante, proprio in reazione a questo modo di vivere in società. Tuttavia il Bangladesh continua nella sua politica di libertà e rinnovamento del grande Paese di religione musulmana, un esempio per tutta l’Asia per la libertà di espressione religiosa. L’attentato all’inizio del luglio 2016, che fece una cinquantina di vittime, tra cui molti stranieri, non ha portato il Paese a cambiare rotta, ad abbandonare democrazia, dialogo e tolleranza.

Il papa sin dal suo arrivo, con la sua autorità morale, ha continuato a parlare chiaramente dei problemi più gravi: profughi che attendono un’impegno immediato da parte di tutta la comunità internazionale, e non solo del Bangladesh; rispetto per le minoranze; aiuto necessario ai poveri; attenzione per la natura; responsabilità personale… Insomma, un fuoco di fila sincero, senza offendere nessuno e senza risparmiare nulla di quanto fa parte della sua agenda “politica”.

In Bangladesh Francesco ha davvero trovato una “Chiesa da campo” che si occupa dei problemi della gente e di chi più soffre, una presenza attenta, che non fa economia di eroismi, senza far distinzioni di razza o di religione. E viene riconosciuta anche ufficialmente in questo suo ruolo, da esponenti di altre religioni, perché il proselitismo non le appartiene, perché «si compiono assieme opere buone», come è stato detto.

Il papa si è commosso di fronte al monumento dei martiri del Bangladesh, piangendo con chi piange, soffrendo con chi soffre. Ha abbracciato tutti quanti ha potuto, soprattutto durante l’incontro interreligioso. Forse proprio per questo Bergoglio è credibile, la Chiesa in Bangladesh è credibile: Il suo è un “dialogo della vita” nell’impegno per i poveri, nella “apertura del cuore’’ del dialogo interreligioso. Un messaggio che avrà ripercussioni in tutto il continente asiatico.

E i rohingya? Il papa ne ha incontrati 18 alla fine dell’incontro interreligioso, li ha ascoltati a lungo. Nessuna omissione. Francesco continua nella sua costante opera che mira a «vincere il male non col male, ma col bene», una via profondamente religiosa e al contempo semplicemente civile, una virtù politica e sociale.

Città Nuova

“Ego sum via”, la mostra al Museo diocesano

Dopo l’inaugurazione della grande mostra ON THE ROAD ai Civici Musei, lo scorso 25 novembre, nell’ambito delle celebrazioni dei 2200 della Via Emilia (187 a.C. – 2017), in sinergia con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, i Civici Musei di Reggio Emilia e il Credito Emiliano, il Museo Diocesano propone la Via Emilia, quale veicolo della fede cristiana: EGO SVM VIA. Via Aemilia. Via Christi.
Partendo da Cristo, VIA di salvezza, il percorso presenta: le più antiche attestazioni della fede cristiana in terra reggiana; il rapporto tra paganesimo e fede cattolica; la piena adesione dei longobardi alla ortodossia romana.
Presenti nel micro percorso espositivo opere inedite che provengono dallo scavo archeologico della cattedrale, analogamente al meraviglioso mosaico pavimentale di IV secolo rinvenuto al di sotto della cripta del duomo.
L’inaugurazione della mostra seguirà la presentazione dell’evento, previsto per le ore 17.45 del 4 dicembre, presso l’Auditorium del CREDEM, nell’area archeologica del foro della città romana.
FONTE: laliberta.info

I santi del 01 Dicembre 2017

Sant’ ELIGIO   Vescovo
Chaptelat (presso Limoges, Francia), 588-590 – Olanda, 1° dicembre (?) 660
Nacque a Chaptelat (presso Limoges in Francia) intorno al 590. Una leggenda racconta che gli si presentò il diavolo vestito da donna: e lui, Eligio, rapido lo agguantò per il naso con le tenaglie. Questa colorita leggenda è raffigurata in due cattedrali francesi (Angers e Le Mans) e nel duomo di Milano, con la vetrata di Niccolò d…
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San HUSSIK   Vescovo in Armenia, martire
Armenia, 305 – † 348
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San PROIETTO   Diacono e martire
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San RODOLFO SHERWIN   Sacerdote e martire
Rodesley, Inghilterra, 1550 circa – Tyburn, Londra, 1 dicembre 1581
Ralph Sherwin, sacerdote del Vicariato Apostolico d’Inghilterra, è uno dei 40 martiri d’Inghilterra e Galles canonizzati da Papa Paolo VI il 25 ottobre 1970, in quanto morti per la loro fedeltà alla Chiesa di Roma ed al Papa….
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Sant’ ALESSANDRO BRIANT   Sacerdote gesuita, martire
Somerset, Inghilterra, 1556 circa – Tyburn, Londra, 1 dicembre 1581
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San GIROLAMO DE PRATIS   Martire mercedario
Originario d’Aragona (Spagna), San Girolamo de Pratis, appartenente al convento mercedario di Sant’Eulalia in Barcellona, fu un religioso umile, paziente, donato all’orazione ed estremamente caritatevole. Inviato in redenzione a Tunisi in Africa, iniziò la sua missione passando paese per paese alla ricerca di schiavi, alcuni perfidi mori vedendolo così risol…
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Sant’ ANSANO DI SIENA   Martire
m. Siena, 304
Questo patrono di Siena era di origini romane, figlio di un nobile patrizio, Tranquillino. Ansano era stato condotto al battesimo dalla madrina Massima. Quando scoppò la persecuzione di Diocleziano Massima e Ansano vennero imprigionati. La madrina morì sotto i colpi di verga dei littori, mentre Ansano riuscì a fuggire, dirigendosi verso nord lungo la via Cas…
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San CASTRIZIANO DI MILANO   Vescovo
III secolo
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Sant’ EDMONDO CAMPION   Martire, gesuita
Londra, 24 gennaio 1540 – 1 dicembre 1581
Nato da famiglia cattolica, dovette abiurare alla sua fede e diventare protestante riconoscendo la Regina capo della Chiesa per poter studiare all’università di Oxford, dove si distinse come eccezionale oratore. Ma procedendo negli studi si convinse che la religione anglicana deformava l’immagine originaria della Chiesa. Si decise così a partire per l’esilio…
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San LEONZIO DI FREJUS   Vescovo
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San DONNOLO
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Sant’ AGERICO DI VERDUN   Vescovo
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Sant’ ALBANO   Re d’Ungheria
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Sant’ EVASIO   Vescovo e martire
IV secolo
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San NAUM   Profeta
Elcos, Galilea, VII secolo a.C.
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Santa FIORENZA   Eremita
sec. IV
Convertita da Sant’Ilario, vescovo di Poitiers. Seguì il santo vescovo in esilio, ritornò con lui in Francia e visse come eremita a Comblè.
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Beata MARIA CLARA DI GESù BAMBINO (LIBANIA DO CARMO GALVAO MEXIA DE MOURA TELLES DE ALBUQUERQUE)   Fondatrice
Amadora, Portogallo, 15 giugno 1843 – Lisbona, Portogallo, 1 dicembre 1899
Libânia do Carmo Galvão Mexia de Moura Telles e Albuquerque nacque ad Amadora (Lisbona) il 15 giugno 1843. Nel 1869 prese il velo tra le Terziarie Cappuccine di Nostra Signora della Concezione, residenti nel Pensionato di San Patrizio a Lisbona, e assunse il nome di suor Maria Clara di Gesù Bambino. Venne inviata a Calais, in Francia, il …
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Beato GIOVANNI BECHE   Abate e martire
† Colchester, Regno Unito, 1 dicembre 1539
Il Martyrologium Romanum commemora in data odierna il beato benedettino Giovanni Beche, abate del monastero di Colchester. Incriminato per il reato di tradimento, ma in realtà per essersi mantenuto fedele al Romano Pontefice, fu condannato a morte e condotto al patibolo sotto il re Enrico VIII d’Inghilterra. Il papa Leone XIII lo beatificò il 13 maggio 1895….
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Beato ANTONIO BONFADINI DA FERRARA
Ferrara, 1400 – Cotignola, Ravenna, 1482
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Beato CASIMIRO (KAZIMIERZ) SYKULSKI   Martire
Konskie, Polonia, 29 dicembre 1882 – Auschwitz, Polonia, 1 dicembre 1941
Il beato Kazimierz Sykulski, sacerdote diocesano, nacque a Konskie, Polonia, il 29 dicembre 1882 e morì a Auschwitz-Oswiecim, Germania (oggi Polonia) il 1° dicembre 1941. Fu beatificato da Giovanni Paolo II a Varsavia (Polonia) il 13 giugno 1999 con altri 107 martiri polacchi….
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Beata CLEMENTINA ANUARITE NENGAPETA   Martire
m. Isiro, Zaire, 1 dicembre 1964
Viene alla luce nel dicembre del 1939 a Wamba, in una famiglia pagana: alla nascita il padre le attribuisce il nome Nengapèta. Dopo la conversione al cristianesimo, chiede di aggiungersi il nome di Alfonsina. Ancora giovane entra nella congregazione belga delle suore della Sacra Famiglia e vive quasi sempre la sua vita nel convento. Nell’umilt&ag…
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Beato RICCARDO LANGLEY   Martire
† York, Inghilterra, 1° dicembre 1586
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Beata LIDUINA (ANGELA ELISA) MENEGUZZI   Religiosa
Giarre, Abano Terme, 2 settembre 1901 – Dire-Dawa, Etiopia, 2 dicembre 1941
Dimostra fin da giovane attenzione agli altri e capacità di dono. Attratta da un ideale di consacrazione totale a Dio sceglie la religiosità delle suore di San Francesco di Sales, che a Padova hanno la sede generalizia. Vi entra a 25 anni e una volta professata la sua fede assume il nome di suor Liduina. Nel 1937 viene inviata in Etiopia tra gl…
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Beato CARLO DI GESù (CHARLES DE FOUCAULD)   Sacerdote
Strasburgo, Francia, 15 settembre 1858 – Tamanrasset, Algeria, 1 dicembre 1916
Nacque il 15 settembre 1858, a Strasburgo. Visse una giovinezza scapestrata, «senza niente negare e senza niente credere», impegnandosi solo nella ricerca del proprio piacere. Intraprese la carriera militare, ma fu congedato con disonore «per indisciplina aggravata da cattiva condotta». Si dedicò allora a viaggiare, esplorando …
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Beato GIOVANNI GUERULI DA VERUCCHIO   Diacono
Verucchio, Rimini, ca 1270 – Rimini, 1 dicembre 1320
Non si conosce con precisione la data della sua nascita, che gli studiosi collocano intorno al 1270. Giovanni Gueruli fu Canonico della Cattedrale di Rimini, esemplare nella carità, nella sua vita compì numerosi miracoli. Morì il 1 dicembre 1320. Nel 1808 fu concessa la facoltà di celebrare la messa e l’ufficio in suo onore….
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Beata MARIA ROSA DI GESù (BRUNA PELLESI)   Suora francescana
Morano, Modena, 11 novembre 1917 – Sassuolo, Modena, 1 dicembre 1972
Bruna Pellesi nacque a Morano di Prignano (MO) l’11 novembre 1917 ultima di nove fratelli. A ventitrè anni Bruna lasciò il lavoro nei campi e il servizio a sei nipotini rimasti orfani e partì per Rimini con l’intenzione di consacrarsi al Signore. Dopo aver trascorso a Rimini il postulandato e il noviziato il 24 settembre 1941 vestì…
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Sant’ OLIMPIADE DI AMELIA   Martire
m. 303/4
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