#17gennaio #SantAntonioAbate: detti e curiosità del santo protettore degli animali

Da non confondere con Sant’Antonio da Padova, Sant’Antonio Abate si festeggia il 17 Gennaio ed è ricordato in particolare come il santo protettore degli animali. Eppure, le caratteristiche e le leggende che ruotano intorno al Santo d’Egitto non si limitano agli animali. Ecco alcune curiosità:

Perchè il Santo è spesso rappresentato con lingue di fuoco ai piedi?
Sant’Antonio Abate non di rado viene rappresentato nell’iconografia cristiana con un maialino ai piedi, oppure con lingue di fuoco. Il santo è infatti considerato il custode del fuoco perchè, secondo una leggenda, egli sarebbe sceso all’inferno per alleviare le sofferenze dei peccatori e liberarne le anime. Il fuoco rappresentato ai piedi del santo è inoltre associato all’Herpes Zooster, meglio noto come il “fuoco di Sant’Antonio”, una malattia che causava dolorose piaghe sulla pelle ma che il santo d’Egitto era capace di curare.

La notte del 17 gennaio gli animali… parlano!
Secondo le credenze popolari, durante la notte del 17 gennaio gli animali domestici acquisirebbero la facoltà di parola. Ma attenzione! Sentirli parlare non sarebbe di buon auspicio, dunque anticamente contadini ed allevatori solevano tenersi lontani dalle stalle e, in più, farle benedire da un sacerdote.

Sant’Antonio Abate, il santo protettore degli animali domestici
Oltre alle capacità taumaturgiche contro l’Herpes Zooster, Sant’Antonio è ricordato come santo protettore degli animali domestici. Ogni anno, in occasione della sua festa, il 17 gennaio, è tradizione in molti paesi d’Italia portare a benedire gli animali domestici e gli animali delle stalle. Questa tradizione nacque in epoca medievale e deriva dagli allevamenti di maiali dei monaci Antoniani, i seguaci di Sant’Antonio, destinati a creare preparati medicamentosi e a sfamare i bisognosi.

Sant’Antonio divenne così patrono dei maiali prima, e degli animali della stalla e domestici poi.

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